In bicicletta in Danimarca
Silvia Montis

Silvia Montis

Silvia Montis è la corrispondente di ItalianiOvunque.com in Danimarca. Dal 2014 vive col marito a Copenaghen, dove ha fondato il giornale online Nordic Lifestyle Magazine dedicato allo stile di vita scandinavo visto con gli occhi degli italiani.

La bicicletta in Danimarca è un vero e proprio stile di vita, una quotidianità che ormai si è trasformata in un fattore culturale distintivo.

La quantità di biciclette che sfrecciano per le strade ha dell’incredibile e genera sempre stupore e meraviglia tra gli italiani che arrivano a Copenaghen o nelle altre città del Paese. Che ci sia vento, sole, pioggia o neve, in Danimarca la bicicletta è, in assoluto, il mezzo più utilizzato. Tutto, dalle strade ai servizi, è realizzato in funzione delle ruote. Non vi è supermarket o sottopasso che non abbia l’accesso per il transito o il parcheggio di una bicicletta. I treni e la metro hanno lo spazio per accoglierle, ogni scalinata è munita di scivolo o ascensore, ogni strada è fornita di segnaletica e di semafori appositi. Se vogliamo una scusa per non poter usare la bicicletta in Danimarca, credetemi, non la troveremo. Nemmeno il maltempo ferma questi temerari.

Bicicletta in Danimarca metro

In bicicletta in Danimarca: un mezzo di trasporto per vivere senza stress

Mentre in primavera e in estate la bicicletta in Danimarca può risultare un mezzo di trasporto piacevole, ci si domanda come facciano i danesi  ad affrontare su due ruote l’autunno e l’inverno. Con l’arrivo delle piogge, del vento pungente e delle nevicate, pensare di poter basare il proprio stile di vita e gli spostamenti quotidiani con un mezzo così vulnerabile come la bicicletta sempre incredibile. E se si sgonfiasse una ruota? E se arrivasse un improvviso acquazzone? Facile! basta seguire il motto dei danesi: a ogni problema la sua soluzione. Ed è così che in Danimarca recarsi a lavoro, a scuola e a fare la spesa, acquisisce un ritmo diverso dal nostro, più lento, più calmo, senza stress.

Ecco alcune informazioni utili per chi avesse intenzione di seguire l’esempio della gente locale ed esplorare la Danimarca in bicicletta.

Partiamo dall’abbigliamento, che deve essere tecnico, ovviamente. Certo, in estate non è un grande problema, il bel tempo aiuta, ma in primavera o con l’arrivo dell’autunno ci si deve munire di vestiti impermeabili. Stivali in gomma, pantaloni in tessuti waterproof, mantelle o giacche che scacciano via l’acqua, costituiscono lo strato di abbigliamento esteriore di ogni ciclista danese in queste stagioni. Sotto, potrebbero nascondersi un impiegato, una commessa, un manager, uno studente, una nonna, chiunque insomma, a sottolineare ancora una volta quanto, per la cultura scandinava, l’abito non faccia affatto il monaco e quanto le mode siano un fattore secondario rispetto alla funzionalità.

Un altro slogan dei danesi in materia di bici è: “a ognuno la sua” come a dire che esiste una bicicletta su misura per ogni esigenza. I danesi spendono tanti soldi per avere il mezzo più vicino alle loro necessità, quindi per le strade non troveremo solo i tradizionali telai monocolore o i soliti design. Passeggiando per Copenaghen ho visto bici di ogni tipo: quella del postino, dell’imbianchino, la bici con cui poter trasportare scatoloni, quella su cui poter trasportare i bambini o adulti, ci sono poi le bici super accessoriate, ma anche quelle talmente vecchie che sembrano pronte da rottamare.

Bicicletta in Danimarca cesto
Foto: Silvia Montis (Sylvié)
In bicicletta in Danimarca: il codice della strada per le due ruote

Per quanto riguarda la sicurezza del ciclista va detto che in Danimarca vige un codice della strada riservato alle bici che corrisponde in linea di massima a quello delle auto, ma con alcune caratteristiche aggiuntive che non possiamo ignorare. La prima regola da imparare è quella della precedenza. Ove non sia segnalata un’indicazione specifica dai cartelli stradali, in Danimarca vale la tacita consuetudine del tre: prima le bici, poi i pedoni, ultime le auto e gli altri mezzi. L’unica eccezione la si nota nelle fermate dell’autobus, in questo caso le bici si fermano e i passeggeri hanno la precedenza per poter scendere dal mezzo pubblico e attraversare la strada in tutta sicurezza. È importante, inoltre, rispettare categoricamente l’utilizzo delle piste ciclabili e segnalare sempre le proprie intenzioni con le braccia: un braccio alzato per fermarvi; mano tesa a destra per svoltare a destra e mano tesa a sinistra per svoltare, ovviamente, a sinistra.

Andare contromano in bicicletta, come non rispettare i semafori dedicati, è assolutamente vietato. Da chi usa la bicicletta in Danimarca si pretende che il proprio mezzo sia dotato di luci anteriori e posteriori ben funzionanti, oltre a campanello e lucine lampeggianti che segnaleranno la presenza della due ruote anche al buio. Queste regole sono molto importanti per la sicurezza personale e per non incorrere in sanzioni. Il ciclista irrispettoso del codice della strada, infatti, può essere fermato dalle autorità proprio come lo sarebbe un automobilista. Un paradosso è invece la regola sull’uso del casco, non obbligatorio, che però viene utilizzato da tutti i bambini e da moltissimi adulti in maniera molto coscienziosa.

Se deciderete di sperimentare l’uso della bicicletta in Danimarca, vi renderete presto conto che nel caso di malfunzionamento non avrete problemi a trovare un esperto che possa riparare il vostro mezzo di trasporto. In tutti i negozi di bici o lungo alcune strade si trovano colonnine apposite per gonfiare le ruote gratuitamente e in caso di emergenza non è raro incontrare qualcuno che che si offre di darvi una mano a riparare una catena smontata o una ruota bucata. La solidarietà tra ciclisti è una cosa cosa assai frequente ma, per i casi più urgenti e gravi, potrete contare su mani esperte e rivolgervi quindi ai tanti centri di riparazione, lasciare la vostra due ruote e in caso non possiate rinunciare al mezzo, noleggiare una bici per tutto il periodo che vorrete. I costi di noleggio si aggirano intorno alle 75 corone danesi (ddk) al giorno (circa 10€), ma si riducono se le biciclette vengono richieste per più giorni.

In città esistono anche le bici comunali elettriche, pensate per i turisti, le famose bycyklen, che si riconoscono per il loro colore bianco, il cui prezzo è di 25ddk all’ora. In certe zone della città si possono trovare biciclette in prestito: basta inserire una moneta da 2 corone e la bici si stacca dalla rastrelliera, proprio come per il carrello del supermercato e quando la si riporta si recupera la moneta.

In bicicletta in Danimarca
Una postazione di bycyklen, le bici elettriche a noleggio, pensate soprattutto per i turisti. Foto: Silvia Montis (Sylvié)
In bicicletta in Danimarca: attenzione ai furti

La bicicletta è il mezzo più rubato in Danimarca: c’è un business, attorno alle bike, che ha quasi dell’incredibile. Esiste un mercato del nuovo, spesso caro, in cui la bicicletta munita di numero di telaio può essere assicurata durante il suo acquisto. In questo modo può essere richiesto il rimborso dell’assicurazione dopo l’eventuale furto, purché sia denunciato alla polizia.

C’è poi il commercio dell’usato che, pur funzionando molto bene ed essendo molto diffuso, può essere però facilmente legato a quello parallelo del traffico di bici rubate. L’unica arma a disposizione per non cadere nel tranello della frode è quello di farsi dare il numero di telaio della bici in vendita e verificare, nella App del vostro smartphone, messa a disposizione dalla polizia danese (Polti), che il numero non corrisponda a quello di una bici segnalata. Se la cykeltjek (letteralmente “controllo delle bici”) non corrisponde ad alcuna segnalazione potete fare il vostro acquisto in (quasi) totale sicurezza. Se volete diminuire ancora più il margine di rischio, rivolgetevi a venditori rintracciabili, conosciuti e sicuri. Ci sono diversi siti che effettuano vendita dell’usato, uno dei più conosciuti è Second Hand Bikes.

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