made in Italy
Exportiamo.it, il portale che aiuta il Made in Italy a conquistare i mercati stranieri

In un mondo divenuto sempre più connesso e competitivo per le imprese di ogni dimensione, trovare nuovi mercati è spesso vitale. In questo contesto la promozione  delle esportazioni Made in Italy è essenziale.Per i piccoli e medi imprenditori non sempre è facile trovare il supporto adeguato per “sbarcare” in un paese straniero, del quale non si conosce la cultura, la legislazione, né le dinamiche del mercato.

In Italia esistono realtà che aiutano concretamente le aziende a internazionalizzarsi e tra queste c’è l’interessante portale Exportiamo.it con cui ItalianiOvunque.com collaborerà periodicamente. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Mariella Di Pinto, co-fondatrice del sito.

Quando è nato Exportiamo.it e con quale finalità?

Exportiamo.it nasce da un’esigenza concreta quella di diffondere informazioni sul tema dell’internazionalizzazione e dell’export e renderle fruibili a tutti i livelli e a tutti i settori, racchiudendole in un unico portale diffondendo attraverso esso anche il canale formativo di nuove e specializzate figure professionali quali gli export manager. L’idea venne ad Alessio Gambino, poi discussa ed ampliata insieme e, già dal 2012/2013, Exportiamo.it rappresenta una realtà completamente dedicata al Made in Italy, alla diffusione all’estero delle sue eccellenze e alla condivisione di news, eventi, fiere, opportunità ed approfondimenti legati al mondo dell’internazionalizzazione. Ci piace definire Exportiamo.it come la nostra piccola finestra sul mondo che conta sull’apporto di un team giovane, preparato, professionale e dinamico e che registra, mediamente, 80mila visite ogni mese.

Quali sono le sezioni più seguite?

Nonostante si riscontri un interesse abbastanza omogeneo da parte dei nostri lettori per le varie sezioni in cui il nostro portale è suddiviso mi sento di dire che vi è un interesse piuttosto elevato nei confronti del nostro appuntamento settimanale dal titolo “Focus Paese” in cui, ogni lunedì mattina, presentiamo i tratti caratteristici e le opportunità offerte da un determinato Stato. In questo periodo stiamo focalizzando la nostra attenzione sui più importanti Paesi africani e sui principali Paesi dell’Europa dell’Est. Nei mesi scorsi invece abbiamo analizzato tutti e 50 gli Stati USA e le opportunità provenienti dalle principali realtà del Sud Est asiatico e del Sudamerica. Infine anche i nostri articoli di stampo più tecnico che si collocano in sezioni come “Fiscalità Internazionale”, “Dogane e Trasporti” e “Contrattualistica Internazionale” sono generalmente molto apprezzati dai nostri lettori perché – molti di essi – sono operatori del settore e quindi sempre interessati ad essere aggiornati sulle ultime novità in questi specifici ambiti.

Quali sono i Paesi potenzialmente più interessanti per l’export made in Italy oggi?

Interessante domanda alla quale non c’è una risposta univoca. Dipende dal settore e dipende dal prodotto. Sicuramente un occhio particolare va agli USA ed alcuni fra i più importanti Paesi europei. Del resto è sufficiente guardare quali siano i tre principali Paesi di destinazione dell’export del Belpaese nel 2016 (Germania, Francia, USA – ndr) per farsi un’idea di quali siano i mercati attualmente più importanti per le nostre PMI esportatrici. Detto ciò ci sono anche altri Paesi, al momento meno gettonati, che vale la pena considerare per una serie di ragioni. Nello specifico mi sento di citare – anche con il supporto dei dati recentemente diffusi da SACE nel rapporto “Export Unchained” – alcuni “big” come Russia, Cina, India, Brasile, Indonesia e Sudafrica. A questi grandi mercati aggiungerei una serie di economie dalle dimensioni più contenute – Emirati Arabi Uniti, Repubblica Ceca e Arabia Saudita – ed alcune “sorprese” come Messico, Vietnam, Qatar, Perù e Kenya.

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Quali sono le difficoltà maggiori per gli imprenditori del Made in Italy che vogliono internazionalizzare la loro azienda? Come li aiutate?

Partiamo da un presupposto che è sempre bene tenere a mente: non c’è una regola universale che vale per tutte le aziende perché, specialmente quando parliamo di PMI, bisogna essere consapevoli che ciascuna realtà ha caratteristiche specifiche che vanno adeguatamente considerate. In linea generale alle piccole e medie imprese italiane che, ricordiamolo, rappresentano circa il 98% delle aziende Made in Italy, mancano spesso gli strumenti per poter accedere ad una corretta conoscenza del mercato in cui si vuole penetrare ed una “formazione internazionale” dei propri dipendenti, nonché della propria struttura, elementi essenziali per avviare un progetto di internazionalizzazione di successo. Il nostro supporto va nella direzione della programmazione e della formazione. È necessario comprendere che potenzialmente un’azienda ha disposizione il mondo ma che la mappa non è territorio ed è necessario compiere dei passi consapevoli prima di entrare nel mercato obiettivo.

Avete creato una Academy per formare i nuovi professionisti del commercio internazionale. Come funzionano i vostri corsi e chi si può iscrivere?

Sì, la Exportiamo Academy, Scuola di Alta Formazione di proprietà di IBS ITALIA (società editrice di Exportiamo.it), nasce nel 2015 proprio dall’esigenza di diffondere la cultura dell’internazionalizzazione. Infatti grazie all’esperienza e alle ottime referenze in ambito di formazione e coaching per aziende e professionisti del settore, fornisce supporto alle imprese nelle diverse tematiche: dalla finanza agevolata, alla contrattualistica senza trascurare la fiscalità, il web marketing, le strategie etc.

I nostri corsi si rivolgono a tutti coloro che intendono approfondire le tematiche del Business International ed acquisire le competenze necessarie per guidare progetti di espansione all’estero. Fra questi in particolare riceviamo molte richieste da Dottori Commercialisti e Avvocati, Imprenditori, Responsabili commerciali, Export Manager e Consulenti d’azienda. La nostra Academy si avvale di un corpo docenti composto dai migliori esperti del settore con pluriennale esperienza operativa e didattica, sia in Italia che all’estero. Il corso in Export Management, che rappresenta il nostro fiore all’occhiello, è accreditato dalla scuola di formazione IPSOA ed è quest’anno giunto alla sua nona edizione. Infine aggiungo che siamo anche partner de Il Sole 24 Ore, del NIBI – Nuovo Istituto di Business Internazionale, ed abbiamo collaborato con Euroconference, l’Università degli Studi Guglielmo Marconi, il SIOI, e l’Università La Sapienza.

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