¡Hola a tod@s!
sono Manuela, espatriata a Barcellona ormai da otto anni e sono l’Ambasciatrice di ItalianiOvunque.com per la capitale catalana. Sono una delle tante laureate in giurisprudenza spezzina e anche se non ho mai svolto la professione di avvocato in prima persona ho lavorato per alcuni anni in uno studio molto rinomato di Pisa, città dove mi sono laureata e dove ho vissuto prima di intraprendere la mia avventura da expat.
Che fossimo destinati a una vita nomade, già lo avevo capito quando mio marito Leonardo ed io lavoravamo in una piccola azienda pisana, ma con una proiezione totalmente internazionale. Mi occupavo delle risorse umane e le persone con le quali avevo quotidianamente a che fare provenivano da tutto il mondo. La cosa incredibile era la loro curiosità e il loro entusiasmo per tutto quello che era italiano, in particolare il cibo e l’arte. Mentre io, avevo ben chiaro di dover assorbire da loro la maggior parte di informazioni sul loro Paese di provenienza, perché sapevo bene che prima o poi mio marito avrebbe voluto o dovuto lasciare la tranquillità pisana.
Dopo alcuni periodi negli Stati Uniti, nel 2008 Leonardo ha ricevuto un’offerta per Barcellona come capo del procurement di Fusion for Energy (F4E), un’agenzia dell’Unione Europea che si occupa della progettazione e costruzione di una centrale nucleare a fusione in Francia (la prima in assoluto nel mondo). Be’, tutto sommato non è andata male!
Il primo impatto con Barcellona è stato in una giornata ventosa di inizio ottobre del 2008, giorno in cui mio marito ed io siamo venuti per cercare un appartamento da affittare: Barcellona aveva colori splendidi e un profumo di mare a cui non ero più abituata, ma che allo stesso tempo la rendeva così familiare.
Espatriata a Barcellona con famiglia: la bellezza di scoprire una città a misura d’uomo
L’impatto iniziale con la nuova realtà è stato mitigato dal clima fantastico, da una grande città che in alcuni aspetti sembra un paese e dalla scelta di iscrivere i nostri figli alla scuola italiana (decisione che più avanti abbiamo rivisto per motivi che vi racconterò in un prossimo post).
Da espatriata a Barcellona con figli al seguito, quindi con esigenze di organizzare il tempo libero della famiglia specialmente nei fine settimana, quello che mi ha subito affascinato della città sono le numerose offerte di vita all’aria aperta, il poter girovagare per le strade del centro a qualsiasi ora e trovare sempre qualcosa da mangiare e bere.
Come espatriata a Barcellona che non usa quasi mai l’auto per spostarsi anche l’efficienza dei trasporti pubblici si è rivelata uno dei pezzi forti di questa città.
La vera sorpresa è venuta dalla scoperta della società catalana: per alcuni aspetti i catalani mi sono sembrati molto simili a noi liguri, un po’ chiusi e poco inclini alla eccessiva confidenza con chi viene da fuori; però la questione dell’indipendenza della Catalogna dalla Spagna, dell’utilizzo del catalano come lingua principale o veicolare (come dicono qui) nelle scuole pubbliche mi ha lasciato senza parole. Negli ultimi anni, anche nel resto d’Europa si è cominciato a parlare di questi temi, ma nel momento in cui ci siamo trasferiti è stato un vero shock culturale; soprattutto considerando quanto gli animi si scaldano nel momento in cui ci si lancia in discussioni senza fine con i locali. Meglio lasciar perdere se non sei disposto ad abbracciare totalmente ed incondizionatamente “la causa”.
La presenza italiana è molto consistente ed eterogenea; giovani venuti per studio o per una prima esperienza lavorativa, persone che lasciano l’Italia per cercare nuove opportunità di lavoro, ma anche professionisti o dirigenti di aziende multinazionali sempre più in aumento, fanno della comunità italiana una delle più numerose della città.
Nei miei prossimi post vi racconterò la mia esperienza di espatriata a Barcellona e proverò a dipingervi un quadro completo della città con le sue luci e le sue ombre. A presto!