Mentre le tensioni dovute alle ondate migratorie invadono il continente europeo e la Gran Bretagna si appresta a votare il Brexit, il referendum per l’uscita dall’Unione Europea, in Lussemburgo, di questi tempi, si celebra la Festa dell’Europa.
Il 9 maggio 1950 Robert Schumann, ministro francese di allora, rendeva pubblico un discorso che oggi possiamo considerare la prima pietra del processo d’integrazione europea e da allora, ogni anno, si festeggia l’Europa.
Dato che in maggio non mancano le festività religiose, come l’Ascensione e la Pentecoste, fa sorridere il fatto che molti studenti locali abbiano ribattezzato la festa dell’Europa come “la festa di San Schumann”, attribuendo un valore religioso a un evento assolutamente laico. Prima o poi qualcuno dovrà informare la Chiesa…
In Lussemburgo quest’anno le iniziative per celebrare la Festa dell’Europa si sono moltiplicate durante tutto il mese di maggio e il giorno clou delle celebrazioni in città è stato sabato 21. Come ogni anno, in questa occasione, gli stand delle istituzioni e quelli dei vari Paesi dell’Unione Europea sono stati visitati da moltissime persone e in tutta la città regnava un’atmosfera di gioiosa allegria.
La Festa dell’Europa: un’occasione di integrazione
A fine mattinata a Place d’Armes un coro costituito da persone che hanno presentato richiesta d’asilo ha cantato canzoni tipiche dei vari Paesi europei e di quelli dei Paesi extraeuropei da cui provenivano.
Vedere con quanta passione hanno riscaldato l’atmosfera con i loro canti e come hanno voluto manifestare pubblicamente la loro gioia per la grande famiglia europea ha fatto vibrare le corde del cuore di tutti i presenti. Per loro l’Europa, ci hanno fatto capire, è la salvezza, la civiltà, il rispetto di diritti fondamentali dell’uomo. Nei loro occhi c’era una gioia diversa, la gioia per il presente e una grande speranza per il futuro. Sguardi che, chi parla di alzare muri, probabilmente, non ha mai visto.