Hola a todos, mi chiamo Pierangelo, ho 27 anni, sono pugliese e mi definisco un sognatore-dipendente, tanto da decidere di cambiare vita. Dopo la laurea in Economia alla Sapienza di Roma, stanco dei disservizi della capitale e della difficoltà di trovare lavoro, mi sono trasferito inizialmente a Londra e quasi un anno fa in Spagna, prima a Granada, con un progetto Erasmus per giovani imprenditori e infine a Madrid, dove risiedo ormai stabilmente. Fin da subito sono stato affascinato dallo stile di vita spagnolo, l’affinità con la lingua e la spensieratezza iberica hanno fatto il resto.
Ricordo che quando lasciai Cassano Murge, il paesino in provincia di Bari in cui vive la mia famiglia, pensai che la mia fosse un’avventura rischiosa e con con poche possibilità di successo. L’idea iniziale era di tornare nel Belpaese una volta terminato il progetto Erasmus, ma con il passare dei mesi mi sono reso conto che la Spagna chiamava e non rispondere sarebbe sembrato quasi scorretto. Così mi trasferii a Madrid, dove le opportunità di business sono sicuramente migliori di quelle offerte dalla pur splendida Granada.
Nonostante i tanti ostacoli che comporta la scelta di cambiare vita, difficoltà economiche, lavorative e di adattamento, ora sono qui nella capitale, che amo definire “la città dei balocchi” e sono molto soddisfatto della mia scelta. Mi piace ricordare un detto comune tra i madrileni: “Lo que pasa en Madrid se queda en Madrid“, ovvero “Ciò che succede a Madrid resta a Madrid”, come a indicare una “città contenitore” che racchiude tutto: storia, cultura, e divertimento.

Anche trasferirsi da Granada a Madrid è cambiare vita
A dire la verità il primo approccio con la capitale non è stato dei migliori, venivo da Granada e chi è stato in Spagna può capire benissimo il distacco e le differenze tra le due città. Ricordo ancora che arrivato a Madrid cercavo quell’empatia e quel contatto diretto con la gente che solo il sud spagnolo può offrire, invece vedevo gente che nonostante mantenesse l’impronta ospitale tipica di questa nazione, restava più fredda e distaccata.
Col passare del tempo Madrid si è spogliata del suo velo altolocato e si è mostrata per ciò che è realmente: una città aperta a tutti, a ogni cultura, religione e soprattutto una metropoli versatile e vivibile, molto più di tante città europee.
La cosa che mi stupisce ogni giorno, forse perché vengo da una piccola realtà, sono le comodità che la città offre: la viabilità, il servizio pubblico e sanitario efficienti oltre a alla disponibilità della gente del posto mi rende sempre più sicuro della scelta fatta. Attualmente collaboro con un’impresa di marketing e comunicazione e devo dire che ho trovato una famiglia piuttosto che un ambiente lavorativo.
Sono sicuro che quella di cambiare vita sia stata una scelta saggia e che Madrid dia la possibilità di avere una vita molto più comoda di altre città. Credo di aver aumentato la qualità della mia vita in Spagna e consiglio a tutti di visitare la città almeno una volta da turisti.
Madrid: storia, arte, modernità e bocadillos di calamari
Lo spettacolo storico-architettonico che incontriamo per le strade di Madrid lascia senza parole, il connubio tra tradizione e modernità crea un ambiente particolare ed alternativo, un esempio eclatante è Plaza Mayor.

La Plaza Mayor, venne costruita in solo due anni dall’architetto Juan De Herrera, fu terminata nel 1619. Vicino a Puerta del Sol, è l’angolo magico di Madrid, sede di eventi popolari, di artisti di strada e punto d’incontro per tutti, turisti e cittadini, con un gran numero di caffetterie e ristoranti, dove si può gustare il famoso Bocadillo de Calamares (panino di calamari fritti).

Punto storico della piazza è La casa de la Panadería costruita nel 1590 e chiamata in questo modo dalla nobiltà perché era il luogo in cui si donava il pane ai bisognosi e che oggi ospita l’agenzia del turismo spagnola.
In plaza Mayor durante l’anno vengono organizzati diversi concerti, nel periodo natalizio ci sono bancarelle a tema che con le luminarie creano un atmosfera molto coinvolgente. Al centro della piazza si trova la statua di Felipe III, iniziata dallo scultore italiano Giambologna e terminata da Pietro Tacca nel 1616, un regalo del Gran Duca di Firenze per il Re di Spagna.
Cambiare vita è amare di più l’Italia
Madrid non è soltanto storia e architettura, è anche il fascino della movida che non si interrompe mai e permette di trovare gente in strada a tutte le ore del giorno e della notte.
Detto questo, non vi nascondo che le mie radici sono sempre ben piantate nel terreno e che difficilmente dimenticherei la mia bella Italia. Quando si vive all’estero si ha una visione molto più ampia dell’Italia e degli italiani, si notano di più gli aspetti positivi che contraddistinguono la nostra cultura, la storia, la cucina, i paesaggi straordinari, le tradizioni tramandate di generazione in generazione e non vi nascondo che la famiglia e gli amici di sempre mancano più di quanto si possa immaginare. È anche per mantenere vivo questo legame con l’Italia, la lingua e i miei connazionali che ho scelto di raccontare quello che vivo a Madrid. Vi aspetto tutti.
Hasta pronto, chicos!