Correreste per 3.100 km attraverso il deserto australiano? Michele Evangelisti, atleta della nazionale italiana di ultramaratona, esperto di competizioni Endurance, lo farà a breve, mettendo a disposizione tutte le proprie energie per uno scopo molto nobile: raccogliere fondi a favore di AUS Niguarda Onlus – Associazione Unità Spinale, che opera a supporto delle persone con lesione al midollo spinale e dei bambini nati con spina bifida.
Amici e familiari, preoccupati ma orgogliosi, lo chiamano “ultramatto”, ma questo Forrest Gump nostrano non si lascia intimorire: ha una missione e vuole assolutamente portarla a termine.
Il 13 novembre Michele Evangelisti, trentaseienne livornese trapiantato a Torino, dove lavora come forestale, partirà da Darwin e correrà attraverso l’ostile Outback australiano per tentare di arrivare ad Adelaide il 31 dicembre.
Quarantanove giorni di fatica, con tappe medie da 65/70km al giorno, gravate da temperature altissime in zone spesso completamente disabitate, in cui rifornirsi d’acqua e cibo potrebbe essere molto complicato. Lo accompagneranno, con un’auto d’appoggio, soltanto un fotografo e un massaggiatore, oltre alla sua compagna, incaricata di gestire l’aspetto “social” dell’evento. Evangelisti punta a coinvolgere il maggior numero di persone possibile, sia online che sul luogo, permettendo a chiunque di accompagnarlo in questa lunga impresa, anche solo per una tappa o una frazione di essa.
Across the Outback: le motivazioni di un “ultra-atleta”.
Per capire che cosa spinge un atleta ad affrontare prove così estreme e dall’esito spesso incerto, ho incontrato Michele Evangelisti, scoprendo, com’era prevedibile, una persona con un’energia e una positività fuori dal comune.
Il suo percorso di vita parla per lui: dopo aver provato varie discipline sportive, a dieci anni si innamora del canottaggio, sport che lo porta a un passo dalle Olimpiadi. Ma la malattia e la successiva scomparsa del fratello sconvolge la vita della famiglia Evangelisti e induce Michele a rinunciare al sogno olimpico per stare vicino ai genitori.
È proprio in quel periodo difficile che l’atleta trova nella corsa un modo per dare sfogo alle proprie emozioni e alla voglia di fare. In breve, dalle corse tradizionali passa a quelle di lunga distanza, fino a veri e propri “viaggi”.
Le mie traversate sono un modo per dimostrare che ci sono anche altri modi per viaggiare e conoscere il mondo. A piedi si vedono le cose da una prospettiva diversa che chi corre in auto non può apprezzare. Io amo incontrare la gente e, anche se non so le lingue, con il sorriso e la voglia di comunicare riesco a intendermi sempre con chiunque. Ho più di settemila amici su Facebook e li conosco tutti personalmente perché con ciascuno di loro ho parlato almeno una volta, oppure ho percorso un tratto di strada.
Al piacere di scoprire nuove realtà e incontrare persone di culture diverse Michele Evangelisti ha unito quello di sostenere una buona causa. Cosa che aveva già fatto in altre occasioni in passato e che lo ha motivato a porsi obiettivi sempre più impegnativi.
Sono arrivato all’Aus attraverso altre Onlus che già conoscevo e quando sono andato a Niguarda per visitare l’Associazione io, che sono un gran chiacchierone, sono rimasto senza parole. Le situazioni che affrontano i pazienti e le loro famiglie sono così difficili che non ho esitato a buttarmi in questa causa con la testa e con il cuore. I fondi raccolti serviranno a realizzare il progetto Spazio Vita, una struttura dedicata alle attività di riabilitazione per i pazienti dell’Unità Spinale.
L’idea di attraversare l’Australia di corsa ha fatto la sua prima apparizione nei pensieri di Michele Evangelisti già anni fa, durante il suo viaggio di nozze (l’atleta oggi è separato): settemila chilometri in un mese da una parte all’altra del continente. Una “vacanza” che racconta così:
Mi alzavo quasi sempre alle quattro del mattino e uscivo a correre con sconosciuti con cui mi ero dato appuntamento attraverso i social nei giorni precedenti. Ho incontrato persone e visto luoghi che mai avrei potuto conoscere se fossi restato a letto. Sono rimasto incantato dall’Australia, dai suoi colori e ho deciso che prima o poi sarei tornato. Quando ho accumulato giorni di ferie sufficienti per l’impresa, mi sono lanciato. Anche la scelta delle date non è casuale. Partirò il 13 e arriverò, se tutto va bene, il 31, o forse il 3 gennaio (3-1), sempre gli stessi numeri che si ripetono…
Le risorse di Michele Evangelisti: allenamento, pianificazione e ottimismo
Negli ultimi mesi Michele Evangelisti si è dedicato da un lato alla preparazione fisica, fondamentale per poter superare una prova così ardua e dall’altro a trovare sponsor per organizzare il viaggio. Diverse compagnie hanno risposto al suo appello, fornendogli i materiali necessari in cambio di un feedback sulle loro prestazioni, mentre alcuni medici monitoreranno le reazioni del suo corpo di fronte a sforzi tanto intensi e prolungati.
Per nulla impressionato dalla pericolosità dell’impresa, l’atleta si allena con costanza svegliandosi all’alba ogni mattina per iniziare gli allenamenti prima di andare al lavoro.
Dormo solo quattro ore a notte perché ho sempre troppo da fare, ma sto cercando di aumentare le ore di sonno per non arrivare troppo stanco alla partenza. In genere mi alzo alle cinque e corro un’ora e mezza, poi vado a lavorare in bici o al massimo in autobus. Il mio orario di lavoro è dalle 8.00 alle 16.00h.
Un comune mortale, probabilmente, a questo punto della giornata sarebbe già stremato, ma per Michele Evangelisti siamo solo all'”antipasto”:
Quando esco dall’ufficio riprendo gli allenamenti. Vario molto la preparazione fisica: yoga, nuoto, bicicletta, stretching, Crossfit, esercizi di respirazione… Spesso vado correre con il mio cane Nepal, poi mi riposo, ceno e spesso riesco per un’ultima ora di corsa in modo da abituare il mio corpo a muoversi a qualsiasi ora. La notte dovrei andare a letto prima, ma la traversata è così complessa che finisco sempre per stare al computer fino a tardi. Non posso trascurare nessun dettaglio, anche lo sponsor che mi fornisce la crema anti-zanzare può essere fondamentale.
Come contribuire alla causa di Michele Evangelisti: chilometri in vendita via App
Chi vorrà aiutare Michele Evangelisti a raccogliere i fondi per l’Aus di Niguarda (speriamo tanti dei lettori di ItalianiOvunque.com) avrà a disposizione la App AUS4AUS, scaricabile da tutte le piattaforme e dal sito dell’atleta (sul quale si potrà seguire la corsa in tempo reale come attraverso la pagina Facebook dell’evento).
Per un prezzo base di 5 euro a chilometro la App AUS4AUS metterà in vendita “la strada” percorsa ogni giorno da Michele Evangelisti, con la possibilità di associare il proprio nome e volto al tratto di percorso acquistato.