Adolescenti: a Barcellona le iniziative di un giovane professore italiano
Manuela Gabriellini

Manuela Gabriellini

Manuela Gabriellini, spezzina e laureata in legge, è l'Ambasciatrice di ItalianiOvunque.com a Barcellona, dove risiede dal 2008 con il marito e i due figli.

Gli adolescenti, per gli adulti, sono da sempre e per definizione una categoria “difficile” da comprendere e da gestire, ma mai come oggi si è discusso tanto di loro.

I media parlano senza sosta delle nuove generazioni degli ultimi decenni: i Millennials, la X o la Y Generation o, come mi è capitato di leggere in questi ultimi giorni per definire gli adolescenti attuali, la Generazione Z (altrimenti chiamati iGen, Post-Millennials, Centennials, o Plurals), che identifica le persone nate tra la seconda metà degli anni novanta e il 2010. La generazione in cui si colloca anche mio figlio, quasi sedicenne.

La fotografia che emerge degli attuali adolescenti, termine ormai quasi desueto, è quello di ragazzi che comunicano tra loro mediante smartphone o computer, che leggono pochi libri ricavando la maggior parte delle loro conoscenze e informazioni da Internet e i cui risultati nello studio e nelle future professioni, ovviamente con le dovute eccezioni, possono essere molto influenzati dalla loro provenienza sociale e dall’ambiente familiare.

Adolescenti soli ma connessi

La sensazione, come madre, è quella di ragazzi che vivono la loro dimensione di adolescenti in un ambito abbastanza isolato, dove non esiste il “gruppo di amici”, inteso come ragazzi con cui vedersi tutti i giorni fuori dalla scuola e con i quali condividere più di quello che è la routine scolastica.

Probabilmente, questa visione ha origine dall’esperienza della mia famiglia, dal momento che viviamo in una grande città come Barcellona. Molti dei compagni di scuola di mio figlio abitano in diverse parti della città, gli orari scolastici sono lunghi (fino alle sedici o alle diciassette) e le attività post-scuola occupano molti pomeriggi.

Tuttavia, mi accorgo che gran parte del tempo libero i teenagers lo trascorrono giocando ai videogames, seppur in rete e connessi con gli amici. Nelle ragazze questo fenomeno di isolamento è meno evidente, ma neppure loro ne sono del tutto esenti. Non giocano ore alla PlayStation, ma passano ugualmente molto tempo connesse ad ascoltare le loro youtuber preferite o a chattare con le amiche. A volte anche lo studio eccessivo, cosa di per sé positiva, rischia di essere una maniera per colmare un certo vuoto.

Mi è sorta spontanea una riflessione: se, come sembra, oggigiorno gli adolescenti sono accomunati da una difficoltà a instaurare relazioni interpersonali durature e non virtuali, come possiamo noi genitori aiutare i nostri figli a sviluppare la loro parte emozionale in un contesto sano e positivo?

Il libro di un “educatore” italiano a Barcellona

Sull’onda di queste riflessioni, mi è capitato di imbattermi in Giuseppe Vailati – Beppe per gli amici – un giovane professore, classe 1985, trasferitosi da poco a Barcellona dalla fredda e umida Bergamo per seguire sì la sua fidanzata, ma anche per lavorare come “educatore”.

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Giuseppe Vailati

Vailati è autore di un libro autobiografico di facile lettura, Mario, gioca semplice! (Edizioni San Paolo), un testo per ragazzi che parla di ragazzi, dedicato al compianto giocatore di serie A, Piermario Morosini, amico e compagno di squadra dell’autore, morto durante una partita di calcio.

Dopo una carriera nel mondo del calcio giovanile professionista, una laurea in filosofia, una in teologia e un percorso interiore che lo ha portato a scegliere di dedicare la sua attività professionale agli adolescenti, Vailati ha scritto questo libro non solo per onorare la memoria del suo compianto amico, ma anche per focalizzare l’attenzione dei ragazzi sulla vita di una persona straordinaria, che nonostante il successo ha dovuto superare molte difficoltà.

Mario gioca semplice! è un libro sulle decisioni che siamo chiamati a prendere. Sull’importanza della scelta giusta, ma anche sull’importanza che ha cambiare idea e prendere una strada diversa. Spesso, soprattutto gli adolescenti, credono che sia impossibile tornare sui propri passi e cambiare direzione: per loro tutto è bianco o nero. In questo libro, invece, Vailati con semplicità e garbo, invita a una riflessione su come sia possibile rendersi conto che esiste un’altra via.

Le inziative per aggregare gli adolescenti di Barcellona

Già dai primi scambi di idee, si ha la sensazione che Giuseppe Vailati sia il professore, o meglio l’educatore, come lui stesso preferisce definirsi (fatto indicativo di una prospettiva diversa nell’approccio con i ragazzi), che tutti i genitori hanno sempre desiderato per i propri figli. Abbastanza giovane per comprendere il loro modo di pensare, le loro incongruenze, le loro paure; ma allo stesso tempo maturo e con abbastanza esperienza alle spalle da sapere quanta necessità abbiano di regole e di una guida.

adolescentiNegli ultimi mesi Vailati ha lavorato come supplente nel Liceo della Scuola italiana di Barcellona; animato dalla sua esperienza diretta con alcuni ragazzi, anche italiani che frequentano altre scuole, ha creato un gruppo con e per il quale organizza visioni e discussioni di film visti insieme, cene, gite all’aria aperta, incontri dove i ragazzi possano esprimersi e confrontarsi.

Vailati, lavorando all’interno della scuola, si è reso conto che i ragazzi, pur senza riconoscerlo, hanno un grande bisogno di aggregazione, ed è per questo che è nato il “gruppo di adolescenti” di Barcellona.

Un open party letterario per coinvolgere genitori e figli

In questi giorni Beppe Vailati è impegnato qui a Barcellona in una serie di incontri per parlare del mondo dei ragazzi, il primo dei quali è programmato per venerdì 17 marzo nel quartiere di Gracia. Be’, diciamo che Beppe non è molto superstizioso! Potrebbe essere un’occasione per conoscerlo e trarre spunti di riflessione importanti; e perché no, anche per divertirsi!adolescenti

La formula scelta per l’incontro, organizzato da un team creato per l’occasione e composto tutto da italiani che vivono a Barcellona non ha il taglio della conferenza classica, ma sarà una lettura del libro fatta da alcuni ragazzi del gruppo adolescenti che, sotto la regia dall’autore, alterneranno parti recitate con l’accompagnamento musicale del maestro Andrea Catino al pianoforte, nei locali di Invidia Solutions, laboratorio molto bello ed elegante, nato recentemente come spazio espositivo aperto per volontà di un gruppo di italiane residenti in città. Ovviamente al termine della lettura ci sarà un breve confronto tra il pubblico e l’autore.

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