Forse siete già iscritti a uno o più gruppi Facebook e per voi queste comunità online non hanno segreti, oppure, come molti utenti del social di Mark Zuckerberg, ne avete sentito parlare ma non avete le idee chiare su come funzionano e quali potenzialità offrano. In questo caso, vi raccontiamo cosa succede in questi mondi virtuali, specie in quelli dedicati all’Italia e agli italiani, ovunque essi risiedano.
I numeri di Facebook
Di Facebook, ormai, sappiamo tutto o quasi. I suoi numeri strabilianti rimbalzano spesso sulle pagine dei media, così, poche settimane fa, abbiamo appreso che nel 2016 gli utenti attivi ogni mese sul più noto social del pianeta sono stati 1,86 miliardi (+17% rispetto all’anno precedente) e che il fatturato dell’ultimo trimestre del 2016 è aumentato di circa il 51%, raggiungendo gli 8,81 miliardi di dollari.
In rete, profili e pagine proliferano a ritmi vertiginosi, like, post e condivisioni sono parole entrate nel vocabolario corrente e le aziende hanno dovuto adattare le loro strategie di marketing alle possibilità offerte dal più frequentato dei social.
I gruppi Facebook, luoghi virtuali che riuniscono persone accomunate da molteplici fattori come una passione, un hobby, un luogo di residenza, un’attività professionale o un obiettivo da raggiungere, non sfuggono alle logiche d’impresa, anche se la loro finalità e tipo di gestione dipendono molto da chi li amministra.
Comunità per tutti i gusti ma non sempre di buon gusto
Esistono gruppi Facebook pubblici, in cui tutti possono vedere chi si muove al loro interno e che cosa pubblica, altri chiusi, i cui contenuti sono riservati agli iscritti, altri ancora del tutto segreti, visibili solo a chi è stato ammesso a parteciparvi.
Ci sono gruppi Facebook composti da pochissimi membri e altri popolatissimi, gruppi estremamente selettivi nell’accogliere nuove persone e gruppi che accettano chiunque, gruppi con un solo amministratore e altri guidati da più persone. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, anche se non sempre al loro interno vige il buon gusto.
Poco tempo fa L’Espresso raccontava di gruppi Facebook segreti il cui unico scopo è pubblicare immagini rubate di mogli, amiche o fidanzate da ricoprire di commenti osceni. Da qui all’illegalità il passo è breve. Purtroppo, è noto che terrorismo e pedofilia fanno dei gruppi Facebook veri e propri serbatoio di adepti del male, spesso difficili da identificare.
Lasciando da parte i casi illeciti, addentrarsi nei gruppi Facebook risulta un viaggio interessante dal punto di vista umano. La frequentazione assidua di gruppi di italiani che vivono nei luoghi più svariati, che hanno la passione per i viaggi, la cucina, la nostra lingua o per l’arte e la cultura del nostro Paese può risultare molto istruttiva se ci si vuole fare un’idea dello svariato universo dei frequentatori di Facebook.
I gruppi degli italiani all’estero
Una delle prime scoperte è che i gruppi Facebook in genere rispecchiano la personalità di chi li ha creati. Ci sono gruppi che hanno al massimo due righe di regolamento (in genere la giusta richiesta di non pubblicare oscenità e di mantenere un linguaggio civile pena l’essere espulsi) e altri in cui si elencano norme lunghissime e rigorose per la pubblicazione dei propri post e commenti.
Nei primi, in genere, l’ambiente è rilassato e anche quando il gruppo è molto popolato e non c’è moderazione preventiva, difficilmente si trovano post di cattivo gusto.
In questi gruppi Facebook, spesso dedicati a italiani che vivono ovunque nel mondo (e non in una nazione specifica) o alle bellezze artistiche del nostro Paese, imperversano immagini gioiose e benauguranti con paesaggi, albe e tramonti, mentre i commenti sono spesso a base di saluti ed emoticon sorridenti. Si tratta di gruppi di “svago”, senza precise finalità e a basso tasso di conflittualità. La loro utilità, per chi desidera un confronto attivo o un certo numero di condivisioni è piuttosto limitata, ma difficilmente si rischia il litigio.
Molto meno permissivi e pacifici, in genere, sono i gruppi Facebook degli italiani residenti in qualche nazione specifica. Queste comunità si propongono di fornire informazioni concrete ai connazionali che ne fanno richiesta sul Paese/città di residenza, ma anche di conversare su fatti locali rilevanti e di creare relazioni amichevoli e/o professionali, che a volte da virtuali diventano reali.
La moderazione dei post in questi gruppi è spesso rigorosa e se ciò che si vuole pubblicare non incontra i gusti o le idee degli amministratori viene eliminato a priori. Ci sono gruppi in cui le polemiche divampano violentissime anche su questioni banali, specie quando entra in gioco la politica. La capacità di gestione degli amministratori in questi casi è fondamentale. Se un post in un gruppo è ritenuto interessante, ma è ormai datato, basta un commento ad hoc nelle ore di punta per riavviare la discussione.
Sono davvero utili i gruppi Facebook?
Ma sono davvero utili i gruppi Facebook, specie per chi vive lontano dall’Italia? In genere sì, perché a parte l’effetto disturbatore di qualche troll e alle eccessive reprimende di qualche amministratore puntiglioso, i vantaggi non mancano. C’è chi grazie ai gruppi ha conosciuto amici e fidanzati, chi ha affittato o venduto case, auto e ogni altro genere di bene, chi ha promosso eventi, prodotti e ogni genere di business.
La cosa essenziale sembra essere scegliere i gruppi con attenzione in funzione dei propri obiettivi e, prima di precipitarsi a pubblicare qualsiasi cosa, verificare che gli argomenti proposti siano accettabili e non in contrasto con il regolamento, laddove ce ne sia uno.
Ci sono gruppi che ritengono pubblicitario qualsiasi link a un sito o a un blog, altri che, al contrario, incentivano la condivisione di notizie e stimolano i commenti, permettendo così a chi utilizza Facebook non solo per divertimento, ma anche come strumento di lavoro e/o di networking, di entrare in contatto con persone interessanti.