Startup italiane che cominciano in piccolo e pensano in grande. Startup italiane che puntano al mondo senza lasciare il nostro Paese. Startup italiane che creano occupazione e valorizzano le risorse del territorio in cui sono nate.
ItalianiOvunque.com si è imbattuto nelle storie di due giovani aziende e ha deciso di raccontarle per offrire un esempio positivo a chi ancora crede nella capacità e nel talento degli imprenditori di casa nostra.
Si tratta di società che affrontano le sfide del mercato con determinazione ed entusiasmo, che innovano, che sono guidate da giovani intraprendenti che hanno scelto di restare nel loro paese per fare business.
Una delle due società è già molto affermata, si chiama Abinsula ed è nata nel 2012 a Sassari, in Sardegna, una terra nota per il suo splendido mare, il sole e il turismo, ma molto meno per essere sede di startup italiane innovatrici.
L’altra, Coindustrio, è una realtà che si è affacciata sul mercato da pochissimi mesi e dalla Puglia, dove è nata, sta cercando di trovare il suo posto nel panorama economico italiano e internazionale. Un scommessa che ci è piaciuta e che ci auguriamo possa risultare vincente.
Vediamo da vicino chi sono e cosa fanno queste due startup italiane.
Abinsula
Il nome della compagnia è già una dichiarazione di intenti: in latino infatti significa “dall’isola” e proprio dalla Sardegna vengono quattro dei cinque fondatori della startup che ha la sua sede principale a Sassari, con distaccamenti a Cagliari e a Torino.
Abinsula, è una società ad alto contenuto di innovazione tecnologica e si occupa di soluzioni nei campi Web, Mobile, Smart TV e dei sistemi embedded (per chi non mastica la terminologia tecnologica consigliamo la definizione di embedded, ovvero di sistemi integrati, indicata da Wikipedia).
Le sue applicazioni per il settore automobilistico, sanitario, agricolo, aeronautico e per l’Internet of things (o “Internet delle cose”, cioè il controllo di qualsiasi dispositivo attraverso la rete) hanno ottenuto risultati brillanti, tanto che a quasi cinque anni dalla sua creazione, la startup dà lavoro a 70 persone e ha clienti importanti come Fiat, Magneti Marelli o Samsung. Nel 2015 si è aggiudicata l’Italian Master Startup Award promosso da PniCube.
I cinque ingegneri – Pierluigi Pinna, Stefano Farina, Andrea Maddau, Paolo Doz e Andrea Sanna – che nel 2012 hanno fondato Abinsula, investendo duemila euro a testa e senza il ricorso investitori esterni, prima che imprenditori sono amici che dopo varie esperienze internazionali, hanno deciso di puntare sulla propria terra natale per fare business. Ma con un occhio sempre rivolto al mondo.
A raccontare la voglia di internazionalizzazione della compagnia è Alessio Merella, business developer del gruppo, che per Abinsula è in “missione” a Barcellona, considerata uno dei poli europei con maggiore potenzialità nel campo del IT. Merella, ingegnere di lunga esperienza, ci spiega che tra i progetti “caldi” di Abinsula c’è anche un software che potrebbe essere installato su un robot che l’Agenzia Spaziale Europea invierà su Marte durante la missione prevista per il 2020. Dalla Sardegna allo spazio, senza limiti.
Coindustrio
Stefano Bisanti, trentaduenne leccese con una laurea in scienze di Internet, è l’ideatore di Coindustrio.com, azienda che ha fondato con una socia francese, l’ingegnere Arielle Garnier, partendo dall’idea che i distretti industriali sono da sempre il motore del nostro Paese e che la loro digitalizzazione è un passo obbligato nell’epoca di Internet.
Il sito, online in versione beta dallo scorso febbraio, si presenta come la prima piattaforma B2B di digital manufacturing per il settore elettrico ed elettronico, 100% made in Italy.
In parole semplici, la startup di Bisanti punta a valorizzare le piccole imprese italiane del settore manufatturiero di riferimento, che da sole faticano a venire a conoscenza e a rispondere in tempi rapidi alle esigenze dei committenti.
Coindustrio.com mette in rete tutti questi fornitori specializzati (al momento sono oltre 200 le aziende partner) e quando un committente interroga la piattaforma per ottenere un preventivo, l’algoritmo che lo regola gira le specifiche tecniche della richiesta ai fornitori disponibili e ottiene le relative quotazioni. In questo modo tutti i processi si velocizzano, le pmi ottengono nuovi clienti e l’efficienza è garantita.
Anche se è molto presto per qualsiasi bilancio, i fondatori di Coindustrio.com si dicono molto soddisfatti del feedback ricevuto dagli operatori del settore e stanno già puntando ad ampliare la loro attività, includendo nuovi distretti industriali, come quello del settore meccanico e della plastica. Una sfida da vincere.
Foto di copertina: © Vladyslav Starozhylov | Dreamstime Stock Photos