Parlare spagnolo per gli italiani non è arduo quanto altre lingue straniere, eppure spesso i nostri connazionali commettono errori dovuti all’eccesso di sicurezza e a un po’ di superficialità. È convinzione generalizzata, infatti, che basti aggiungere una “s” alla fine delle parole per comunicare nella lingua di Cervantes. Niente di più falso, ovviamente.
Se avete in programma un trasferimento o anche solo una visita in una delle tante meravigliose città della penisola Iberica (o in uno stato del Sud America) e avete scarsa familiarità con la lingua spagnola, qui trovate un piccolo vademecum per evitare gli “scivoloni” che gli italiani commettono con maggiore frequenza. Si tratta dei cosiddetti “falsi amici”, ovvero parole apparentemente uguali o molto simili alle nostre, ma con significati completamente diversi. Utilizzare inconsapevolmente i falsi amici in un discorso può generare situazioni davvero esilaranti.
Guardatevi bene, per esempio dal chiedere a qualcuno di prendere il burro in frigorifero perché potrebbe pensare che vi cibiate di carne d’asino (burro in spagnolo). Il burro da spalmare sul pane e per cucinare si chiama mantequilla. Se, invece, qualcuno vi invita a salir non vi sta dicendo di andare di sopra, ma di uscire (sia in senso fisico che figurato).
Per evitare analoghi incidenti linguistici, ecco una rassegna di “falsi amici” a cui fare attenzione.
Mettetevi alla prova
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