
In cerca del libro perfetto da regalare alla fidanzata, moglie, sorella, mamma, amica? In tempi in cui il popolo dei lettori si va assottigliando (secondo l'Istat nel 2016 il 57,6% della popolazione non ha aperto un libro), le donne rappresentano un’ancora di salvezza, poiché tra chi legge, la maggioranza è di sesso femminile. Regalare un romanzo è sempre una buona idea, se poi si conoscono i gusti letterari della destinataria, meglio ancora. Per questo vi proponiamo una rassegna di 15 titoli di ottime scrittrici italiane usciti nel 2017, suggerendovi la lettrice più affine al tipo di romanzo. Naturalmente i signori uomini sono invitati!

Alla lettrice MULTIPLA: Grande ricchezza di voci e sensazioni si incrociano in “La figlia maschio” (E/O) di Patrizia Rinaldi, amplificata dal raccontare una storia unica, che diviene molteplice dall’alternanza di quattro personaggi, due uomini e due donne, che raccontano dai diversi punti di vista, il medesimo viaggio in Cina in cui ogni cosa cominciò e tutto finì.

Alla lettrice ESSENZIALE: Donatella Di Pietrantonio in “L’Arminuta” (Einaudi) affonda la scrittura in un tema straziante: l’abbandono, che non è una semplice perdita ma una moltiplicazione che implica una mancanza di riferimenti. Servono le parole giuste per contenere il senso di vertigine di fronte al baratro spalancato dal romanzo, e la scrittrice trova parole scabre nella loro essenzialità, misurate e composte nel contenere l’intensità e l’incandescenza dei sentimenti e della storia.

Alla lettrice SERIALE: Un nuovo caso da risolvere per Alice Allevi, che è cresciuta romanzo dopo romanzo trasformandosi da specializzanda in specialista in Medicina legale. Sulle note di “Arabesque” (Longanesi), mescolando la matrice gialla alla vena rosa, Alessia Gazzola indaga nell’ambiente della danza classica con il primo incarico di consulenza per Alice sulla morte di una famosa maestra di danza, un tempo ballerina piena di speranze. Si sorride e si riflette, con dolcezza e garbo.

Alla lettrice MISTERIOSA: Il bene e il male, aggrovigliati. Il desiderio di non vedere. La forza, a tratti irresponsabile, dell’amore e della devozione. Il non detto. “La vita felice” di Elena Varvello (Einaudi) è uno straordinario romanzo sul “non detto” che sostanzia l’esistenza e ci impone, con l’istinto più ancora che con la ragione, di fare delle scelte.

Alla lettrice LETTERARIA: Un classico giallo all’inglese, che ricorda le atmosfere della madre del genere (e come non potrebbe, visto che la protagonista, Penelope Poirot, ha un evidente debito di discendenza), in cui prevale la fine e letteraria introspezione psicologica. Il mistero in “Penelope Poirot e il male inglese” (Marcos y Marcos) è condotto con abilità, ma più di ogni cosa, e qui il debito è con lo pseudonimo scelto dalla scrittrice, Becky Sharp, c’è la descrizione di una diversa e varia umanità, alle prese con una variegata gamma di sentimenti, moventi, comportamenti e reazioni umane.

Alla lettrice AMMALIANTE: Anna Giurickovic Dato con “La figlia femmina” (Fazi) posa uno sguardo affilato di dolcezza, che spesso indulge al perturbante e all’ossessivo, sull’interiorità dei personaggi, i loro limiti e la mancanza di coraggio, le paure e le provocazioni. Ci riesce sia attraverso una scrittura che è sempre lieve e onirica, che ammanta i momenti più duri con il velo del sogno, del dormiveglia, dell’ubriachezza, sia attraverso l’alternarsi del racconto in terza e in prima persona.

Alla lettrice DISTORTA: Un inestricabile groviglio psicologico, a cui Teresa Ciabatti, narratrice sopraffina e protagonista viziata e arrogante di “La più amata” (Mondadori), sceglie di aderire con una scrittura che si poggia su una visione infantile di sé e della propria storia, nonché della Storia, creando una narrazione straniante in cui il lettore non si riconosce ma con cui è chiamato a fare i conti.

Alla lettrice SCANZONATA: Silvia Greco in “Un’imprecisa cosa felice” (Hacca) sfodera il sorriso sornione e accattivante con cui guardare alle piccole grandi ferite della vita per cercare di aggiustarle come un giocattolo rotto, che una volta sistemato, torna a divertire il fanciullino che è in noi.

Alla lettrice SCIENTIFICA: Leggere “Le mie amiche streghe” (Einaudi) diverte tantissimo, ma di quel divertimento positivo e costruttivo che porta a riflettere e pensare senza pedanteria. Con ironia, frizzante e acuta, Silvia Bencivelli affronta streghe, stregoni, e stregonerie dei nostri tempi.

Alla lettrice POETICA: Carmen Pellegrino in “Se mi tornassi questa sera accanto” (Giunti) con una prosa lirica di estrema raffinatezza racconta la relazione tra un padre e una figlia, segnata dall’abbandono e dal silenzio di una madre malata, di cui prendersi cura.

Alla lettrice SPIRITOSA: che ama le storie frizzanti ed esplosive, ricche di colpi di scena, con personaggi fuori dalle righe e oltre la norma. Tiziana D’Oppido con “Il narratore di verità” (LiberAria) esordisce con una lingua strepitosa nella ricchezza lessicale, piena di brio e vivacità.

Alla lettrice CINEMATOGRAFICA: “Una storia nera” (Mondadori) è un romanzo portentoso. La partita dell’amore giocata su un campo di sentimenti in contrasto, sulla rivalità agguerrita, su un senso inquietante e perturbante del possesso, e che induce a qualcosa di malsano, asfissiante, insalubre, fino a sfociare in un sentore incestuoso, edipico, folle.

Alla lettrice ESIGENTE: Finzione e realtà, romanzo e storia si confondono fino a fondersi, in una struttura articolata su più livelli narrativi e con multipli piani di lettura. “L’arrivo di Saturno” (Bompiani) è un sapiente e dotto gioco di prestigio che si muove tra fiction e no fiction, raccontando l’amicizia con Graziella De Palo e la falsificazione di un Vermeer, in un carosello straordinario di prestigiatori, prima tra tutti Loredana Lipperini. Abracadabra.

Alla lettrice ROMANTICA: Se “Fuori piove” l’esordio di Serena Ricciardulli per Bonfirraro è una tazza bollente di sentimenti, primo tra tutti l’amicizia al femminile, per scaldarsi con una storia lieve e intima, fitta di normalità in cui riconoscersi con un sorriso.

Alla lettrice SPERANZOSA: Nessuno come Milena Agus sa accarezzare i dolori della vita e la tragicità di certi destini, lasciando intatta la gioia di vivere e uno sguardo ottimistico sul mondo. Anche Felicita, la protagonista di “Terre promesse” (Nottetempo), è una piccola grande eroina del quotidiano, una “feliciotta positiva”, con una sua intatta e diamantina dignità che niente e nessuno può scalfire.