Da hostess a pittrice. La vita effervescente di Beatrice Tosi, artista italiana a Barcellona
Patrizia La Daga

Patrizia La Daga

Giornalista milanese, co-fondatrice di ItalianiOvunque.com. Si è sempre occupata di temi economici, sociali e culturali e ha condotto trasmissioni televisive su emittenti private. Dal 1999 risiede in Spagna, a Barcellona, dove per alcuni anni ha fondato e diretto la rivista a diffusione nazionale "Ekò", specializzata nella new economy. Nel 2012 ha creato Leultime20.it, sito dedicato ai temi letterari e culturali. Dal 2018 organizza e presenta l'evento di storytelling motivazionale Leadership Arena con grandi personaggi italiani e spagnoli. Leggere, viaggiare e fare sport sono le sue grandi passioni (dopo i suoi due figli).

L’arte cura le ferite e cambia la vita. Così, può accadere di perdere un lavoro molto amato e di riuscire a “rinascere” professionalmente grazie ai pennelli. Ne sa qualcosa Beatrice Tosi, artista italiana oggi residente a Barcellona, il cui percorso esistenziale è l’emblema di come la passione conduca a conquistare mete considerate quasi irraggiungibili.

Da hostess a pittrice affermata partendo da Rovigo
da hostess a pittrice
Beatrice Tosi quando lavorava come modella. Qui sulla copertina di una rivista nel 1987

La protagonista di questa storia nasce a Rovigo negli anni in cui l’aspirazione più frequente delle ragazze di provincia è sposarsi e tutt’al più trovare un posto fisso da impiegata. A Beatrice Tosi quella prospettiva non va proprio giù. Lei, che nel tempo libero fa l’indossatrice per le grandi case di moda, coltiva un sogno importante: diventare hostess di volo. Vuole viaggiare e vedere il mondo e nemmeno l’iscrizione alla facoltà di psicologia di Padova riesce a placare la sua voglia di indipendenza.

Così, poco dopo i vent’anni e tra lo sgomento dei genitori, molla tutto e si trasferisce a Londra per imparare l’inglese, lingua indispensabile per inseguire il suo sogno. Beatrice Tosi lo racconta così:

A Londra ho fatto tanti lavori per mantenermi agli studi serali, dalla ragazza alla pari alla commessa, poi promossa vetrinista. Ho frequentato corsi di mimo, di francese, di pittura ed è a quell’epoca che mi sono resa conto di avere una forte propensione per il disegno. Facevo molti ritratti e li vendevo. Ero molto contenta della mia vita londinese anche se non sono mancati momenti spiacevoli, come le molestie sessuali da parte dei titolari di un negozio in cui avrei dovuto cominciare a lavorare. 

L’addio forzato alla capitale inglese

L’idillio tra la capitale inglese e Beatrice Tosi si spezza quando il padre di quest’ultima viene improvvisamente a mancare, obbligando la giovane veneta a tornare in Italia per stare vicino alla madre casalinga e alla sorella appena adolescente. A Rovigo l’aspetta un noioso lavoro alle poste, circondata da colleghi molto più anziani di lei.

Sapevo che era mio dovere restare lì per aiutare economicamente e psicologicamente mia mamma e mia sorella, ma piangevo tutte le sere. Poi ho trovato lavoro come interprete in Camera di Commercio e ho conosciuto l’americano con cui, dopo un anno, sono andata a vivere a San Francisco. Lui voleva sposarmi, io però sono sempre stata molto autonoma e in testa continuavo ad avere il sogno di diventare hostess dell’Alitalia. Avevo fatto domanda e finalmente, dopo anni di attesa, la chiamata arrivò. Mi trasferii a Roma e cominciai a viaggiare. 

Il matrimonio, l’Alitalia e la pittura

da hostess a pittrice

Il lavoro di assistente di volo consente a Beatrice Tosi di coronare il suo sogno di vedere il mondo, mentre l’attività di modella, che continua a esercitare tra un viaggio e l’altro, le fa conoscere un fotografo di Vogue Italia, che sposa nel 1987 e con cui vive a Milano, ma anche a Miami e a Tokio.

Il matrimonio dopo sette anni si rompe, ma la carriera professionale di Beatrice Tosi è ormai consolidata e le regala molte soddisfazioni, tra cui la possibilità di visitare i principali musei del mondo. Ed è proprio grazie a una di queste visite che la hostess viene “folgorata” dalla potenza dell’arte. Racconta la protagonista:

Vedendo il trittico “Crocifissione” di Francis Bacon ricordo di aver provato una forte sensazione fisica. Mi dissi che se la pittura era in grado di farmi provare queste emozioni dovevo assolutamente diventare pittrice. Così, tra un volo e l’altro, cominciai a dipingere a olio a casa mia.

Disegni e costumi per il cinema e il teatro

da hostess a pittriceLa neo pittrice in quel periodo si lega sentimentalmente a Roberto Bessi, produttore cinematografico che le permetterà di avvicinarsi anche al mondo dello spettacolo e di collaborare come disegnatrice con la costumista, pluripremiata agli Oscar, Milena Canonero.

Sempre senza lasciare il mio lavoro di hostess, che a quel tempo mi permetteva di avere diversi giorni liberi al mese, ho avuto la possibilità di continuare a coltivare la mia vena artistica facendo anche l’assistente di scena per alcune importanti produzioni teatrali e cinematografiche. Nel frattempo esponevo i miei quadri in diverse gallerie romane.

Il dolore per la perdita del lavoro e il passaggio da hostess a pittrice professionista

Dopo dieci anni il rapporto sentimentale con Bessi termina e qualche tempo più tardi, nel 2009, per Beatrice Tosi giunge un’inattesa doccia fredda: la cassa integrazione.

Lavoravo da ventiquattro anni in Alitalia, ero capo cabina da sette e amavo moltissimo il mio lavoro. Fu piuttosto traumatico rinunciare alla mia professione. Però, a una mostra in cui esponevamo entrambi, conobbi Claudio Di Carlo, pittore che condivideva un noto studio romano con altri artisti di diverse discipline. Grazie a questa frequentazione, che poi divenne una storia d’amore molto importante, imparai tantissimo. Non avendo più l’impegno di Alitalia mi dedicai professionalmente alla pittura e cominciai a esporre in diverse città italiane e straniere.

Serie “Transition”, Opera “Ricami Inquieti”, cm 100×100

La vita di Beatrice Tosi dopo tanti anni di peregrinazioni cambia ritmo, ma l’eclettica pittrice resta fedele ai suoi principi di donna indipendente, capace di affrontare ogni cambiamento con serenità, soprattutto grazie alla pittura:

Molte mie colleghe, finite come me in cassa integrazione senza più speranza di tornare a volare, hanno cercato di vincere “l’astinenza da viaggio” girando il mondo come turiste ogni volta che potevano permetterselo. Io non ne ho avuto bisogno. Mi sono “tuffata” completamente nel mondo dell’arte e ho scoperto il piacere dell’abitudine, la bellezza di poter fare colazione ogni mattina a casa mia, piccole cose che non conoscevo.

Il passaggio da hostess a pittrice permette all’artista di liberare il suo talento senza restrizioni di sorta. La produzione di oli su tela di Beatrice Tosi, che ha un sito personale e che espone online su uno dei più prestigiosi siti specializzati del mondo, è caratterizzata da diverse serie, tra cui spicca quella dedicata ai bambini che lei descrive così:

Io non ho mai voluto fare figli, ma adoro i bambini. Credo che siano la linfa per creare un mondo migliore. I bambini dei miei quadri, in realtà, sono dei piccoli adulti, posseggono il dono della saggezza, sono i nostri Maestri, vivono in completa armonia con la natura, il loro Dna è puro e non si contamina con la paura del vivere quando diventano adulti. 

da hostess a pittrice
Serie “Bambini”, Opera: “Immanuel” cm 50×50
Una nuova vita a Barcellona

L’inquieta esistenza di Beatrice Tosi ha una nuova svolta nel 2015. Stanca di Roma, città meravigliosa ma afflitta da mille problemi, e insoddisfatta dalla sua storia d’amore arrivata ormai al capolinea, la pittrice, fedele alla sua natura curiosa e girovaga, decide di trasferirsi a Barcellona, città cosmopolita e culla di molti artisti internazionali, che presto diventano suoi amici. Da allora, dopo una laboriosa ricerca di una casa-studio ideale nella città catalana, si dedica ai suoi quadri e alle sue amicizie. Quando si dice l’arte di sapersi riciclare…

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