abitudini straniere
Abitudini straniere: le tradizioni che stupiscono gli italiani nel mondo
Linda Delfi

Linda Delfi

Giornalista giramondo, sono sempre felice se trovo belle storie da raccontare. Nata tra Mantova e Reggio, vivo dove mi porta il cuore, amo il mare e detesto i confini. Navigo in Rete per pescare nuove idee.

Popolo di viaggiatori, gli italiani giriamo il mondo e spesso ci troviamo a fare i conti con abitudini straniere molto distanti da quelle di casa nostra.

Scoprire tradizioni locali originali non è soltanto culturalmente interessante, ma spesso è utile per evitare situazioni imbarazzanti quando si viaggia all’estero. Abbiamo selezionato alcune delle abitudini straniere più curiose ai nostri occhi. Eccole.

Cina e India, via libera al… rutto
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Fin da bambini la nostra cultura ci insegna che anche dopo un pasto abbondante, magari annaffiato da una bibita gassata, dobbiamo essere in grado di trattenere l’eventuale desiderio di fare imbarazzanti rumori con la bocca. Tra le abitudini straniere che più ci lasciano senza parole ci sono quelle legate alla digestione in Cina e in India. In questi Paesi, infatti, la pratica del “rutto libero”, per dirla con Fantozzi, durante e dopo pranzo non è malvista, anzi, è sinonimo di aver gradito le pietanze messe in tavola. I cinesi e gli indiani paiono convinti che trattenersi faccia male alla salute, quindi se il rumore scappa, nessuno se ne preoccuperà.

 Grecia, niente mani aperte

Moutsa

Se avete scelto la Grecia per le vostre vacanze è bene che sappiate che quando si vuole indicare il numero cinque, oppure simboleggiare lo “stop”, non bisogna mai farlo con il palmo della mano aperta, come si fa normalmente a casa nostra. Il gesto, chiamato Moutsa, in terra ellenica è interpreto come un’offesa o una provocazione minacciosa perché richiama un’antica maledizione che si protrae per più generazioni.

Giappone, wc come astronavi
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Foto:Peter Van den Bossche from Mechelen, Belgium – Uploaded by Chime, CC BY-SA 2.0,

Anche chi non è mai stato in Giappone ne ha sentito parlare, ma vederlo e usarlo è un’altra storia. Il wc elettronico, ovvero il water tipico dei gabinetti del sol levante, la prima volta richiede il manuale di istruzioni ed è tra le abitudini straniere più commentate dai turisti italiani. La tavoletta è riscaldata, ci sono tasti per emettere suoni che mascherano i rumori delle funzioni corporali, altri per avviare il getto d’acqua e altri ancora per attivare gli spray profumati. Insomma in Giappone andare in bagno è un’esperienza, ma c’è da sperare che la toilette elettronica non vada in tilt…

 Germania – Baviera. Gli alberi del primo maggio

Il primo maggio in Baviera è festa grande. Simbolo della giornata è l’installazione del Maibaum, un tronco d’albero molto alto, con o senza corteccia, che viene decorato con fiori, intagli, bandiere e soprattutto nastri con i colori della zona o della città. Ogni località ne ha uno proprio che addobba con grande orgoglio. Il risultato è molto variopinto e allegro. Sotto il Maibaum si celebrano grandi feste popolari in cui la birra scorre a fiumi e spesso le associazioni locali propongono spettacoli con i costumi tradizionali. Uno spettacolo da godere in buona compagnia.

 Romania – Il Martisor portafortuna
Martisor
Foto: Turbojet – Own work, CC BY-SA 3.0,

In Romania il primo giorno di marzo può accadere di incontrare persone che indossano piccoli amuleti (ciondoli, germogli di fiori, monetine, cuori ,etc,) appesi a un nastro rosso e bianco legato con un fiocco. Si tratta dei Martisor un particolare portafortuna che in alcune zone del paese è riservato alle donne e in altre viene regalato anche agli uomini che devono tenerlo sul petto, vicino al cuore, per godere di salute e buona sorte tutto l’anno. La tradizione è molto antica ma ancora oggi molto sentita, tanto che nelle città rumene già in febbraio appaiono bancarelle con ogni tipo di Martisor da regalare a chi si ama.

Spagna – Catalogna. Le torri umane dei castellers
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Foto: Castellers de Barcelona

Se vi capita di passeggiare per le strade di Barcellona o di qualche altra città catalana in estate potreste facilmente imbattervi nei castellers che si allenano per una competizione. Si tratta di squadre composte da gruppi più o meno numerosi di persone che realizzano vere e proprie torri umane (i castell), salendo sulle spalle dei compagni. La tradizione nata nel 1700 a Vall, paese vicino a Tarragona, si mantiene ancora oggi in tutta la regione e nelle feste popolari è facile trovare i castellers in azione con risultati davvero spettacolari. I castellers, tutti contraddistinti da uniformi di colori differenti a seconda del gruppo di appartenenza, sono stati dichiarati parte del patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco. E se salire vi sembra difficile, immaginatevi scendere…

Australia e Nuova Zelanda.  In taxi si sta davanti

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Se avete in programma in viaggio in Australia o in Nuova Zelanda ricordate che a differenza di quello che accade in Europa o negli Stati Uniti, chi prende un taxi da solo dovrebbe sedersi a fianco al guidatore e non sui sedili posteriori. Accomodarsi dietro, infatti, è visto come un gesto offensivo della dignità del taxista.

In Brasile non è Ok se fai Ok

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Quando ci viene chiesto se tutto va bene spesso noi italiani rispondiamo unendo pollice e indice nel tipico gesto che indica “Ok”. Nel caso di un soggiorno in Brasile questo segno è assolutamente da evitare. Per i brasiliani, infatti, le dita unite in quel modo sono equivalenti al nostro dito medio. Se non volete scatenare una rissa, meglio evitare.

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