Vedere la propria serie preferita o la partita della squadra del cuore mentre si è in viaggio all’estero? Da questo mese di aprile è lo streaming senza frontiere una realtà in tutta l’Unione Europea. A poco meno di un anno dall’abolizione del roaming, infatti, è entrato in vigore il Regolamento comunitario sulla portabilità dei contenuti digitali (Regolamento Ue 2017/1128), che abbatte un’altra barriera tra gli stati membri, con l’obiettivo di realizzare un “mercato unico digitale”.
La nuova normativa si applica a tutti i contenuti a pagamento (film, musica, videogiochi etc.) mentre è facoltativa per quelli gratuiti. In qualunque Stato dell’Unione Europea si risieda, accedere ai propri acquisti su Netflix, Spotify, Amazon Prime, Google Music, HBO Go, Steam, Deezer e altre applicazioni che fino ad oggi avevano una limitazione geografica, non sarà più un problema quando si viaggia all’estero.
L’Unione Europea stima che lo streaming senza frontiere riguarderà almeno 29 milioni di persone destinate a diventare 72 milioni nel 2020. Restano, ovviamente esclusi Svizzera e Regno Unito.
10 aprile, Digital Day europeo a Bruxelles
I fornitori dei servizi avranno la possibilità di verificare che gli utenti utilizzino i contenuti degli abbonamenti solo in modo temporaneo in occasione di soggiorni all’estero e non si siano trasferiti definitivamente in un altro stato, questo perché le leggi sul diritto d’autore sono diverse nelle varie nazioni. Non tutti gli operatori hanno già definito i tempi massimi della portabilità che per il momento variano, in media, tra 30 e 60 giorni.
Intanto l’Unione Europea, convinta che questa misura stimolerà nuove sottoscrizioni alle piattaforme on demand, per il 10 aprile ha indetto la seconda edizione del Digital Day, un incontro che si svolgerà a Bruxelles tra gli esperti delle politiche digitali degli stati membri.
I temi dell’evento riguarderanno le nuove sfide in materia di intelligenza artificiale, blockchain e connessioni 5G.
In attesa dei nuovoi pa