Igor Garzesi
Igor Garzesi, il volto umano del management a Barcellona
Patrizia La Daga

Patrizia La Daga

Giornalista milanese, co-fondatrice di ItalianiOvunque.com. Si è sempre occupata di temi economici, sociali e culturali e ha condotto trasmissioni televisive su emittenti private. Dal 1999 risiede in Spagna, a Barcellona, dove per alcuni anni ha fondato e diretto la rivista a diffusione nazionale "Ekò", specializzata nella new economy. Nel 2012 ha creato Leultime20.it, sito dedicato ai temi letterari e culturali. Dal 2018 organizza e presenta l'evento di storytelling motivazionale Leadership Arena con grandi personaggi italiani e spagnoli. Leggere, viaggiare e fare sport sono le sue grandi passioni (dopo i suoi due figli).

Si dice che i veri leader siano grandi ascoltatori. La regola vale senza nessun dubbio per Igor Garzesi, dal 2010 Direttore Generale di Banco Mediolanum a Barcellona, controllata iberica della nota banca italiana che, grazie a un brillante team di dirigenti, di cui fa parte questo manager dal curriculum sorprendente e soprattutto dalle qualità umane non comuni, ha visto crescere esponenzialmente il suo giro d’affari in Spagna.

La biografia di Igor Garzesi, figlio di un ingegnere civile piemontese e di una andalusa trapiantata a Barcellona, ha il sapore dei romanzi d’avventura. Sarà che fin dall’infanzia, a causa del lavoro del padre, ha conosciuto paesi e culture differenti e sarà che ha scritto nel Dna il gusto per le sfide, tanto da non averne rifiutata mai nemmeno una, ma ascoltare la sua intensa storia di vita è un’esperienza a dir poco motivante.

Sin dalla nascita, avvenuta in Grecia nel 1971, Paese in cui lavora il padre in quel periodo, Igor Garzesi sembra prediligere le vie più complicate per raggiungere i suoi obiettivi:

Sono nato “per caso” in un villaggio sperduto della Grecia, Megara (a una cinquantina di chilometri da Atene, ndr). I miei genitori erano in visita da amici perché in teoria mancavano ancora un paio di settimane al parto. Non c’era ospedale, così mia mamma ha partorito in casa con un medico del paese.

La multiculturalità come valore aggiunto

La famiglia Garzesi si trasferisce in Siria, quando il futuro manager ha solo cinque anni dandogli la possibilità di incamerare una serie di esperienze che lasceranno il segno:

La Siria di allora era un paese ricco e meraviglioso, ma io ricordo anche molta solitudine. Ad Homs non c’era un istituto internazionale perciò mio fratello Omar ed io andavamo a scuola da soli nel pomeriggio, quando i bambini siriani finivano le loro lezioni. L’insegnante era un fratello marista, il primo che mi fece notare di essere portato per la matematica.

L’iscrizione a una vera scuola italiana avviene prima a Torino e poi con il trasferimento della famiglia a Barcellona. Dopo anni di peregrinazioni, infatti, i genitori di Igor Garzesi decidono che è venuto il tempo di dare più stabilità ai figli, che tuttavia continueranno a vedere il padre partire per i lunghi viaggi imposti dal suo lavoro.

Mio padre ci teneva moltissimo alla nostra lingua e alle nostre tradizioni perciò fino ai 16 anni i miei studi sono sempre stati in italiano. Poi ho trascorso un periodo a Dublino per imparare l’inglese e al rientro mi sono iscritto all’UB di Barcellona per laurearmi in direzione d’impresa.

 Un pilota d’aereo mancato

La scelta di una facoltà economica non è stata immediata. Il neo diplomato Igor Garzesi, infatti, per un po’ medita di entrare in aeronautica per diventare pilota, ma proprio nei giorni della decisione un tragico incidente coinvolge la zia materna e lo zio al comando di un volo privato.

Mia madre, dopo la scomparsa di sua sorella e del marito a causa dell’incidente, mi lasciò libero di decidere, ma a quel punto io non me la sentii. La matematica continuava a piacermi perciò scelsi una facoltà che mi permettesse di applicarla.

Il mix linguistico, che oggi, nonostante l’italiano impeccabile, si percepisce nell’accento di Igor Garzesi, in qualche occasione gli ha creato qualche intoppo scolastico. Sorride ricordando un aneddoto legato a un esame di matematica:

Il professore mi disse di scrivere un “corchete”. Io ignoravo che la parola indicasse la parentesi quadra in spagnolo, così scrissi letteralmente “corchete”. Lui si arrabbiò pensando che lo stessi prendendo in giro…

A partire dagli anni universitari, la vocazione per i viaggi trasmessagli dal padre si manifesta in tutta la sua potenza ed è durante un Erasmus a Utrecht, nei Paesi Bassi, che Igor Garzesi vede per la prima volta la pubblicità di Deloitte, il colosso mondiale della revisione che lo proietterà verso una brillante carriera internazionale.

La domanda di assunzione del giovane laureato viene accolta tra quelle di 500 candidati e Igor Garzesi comincia a lavorare come revisore a Barcellona. Un’esperienza altamente formativa che dopo cinque anni lo porta a chiedere il trasferimento nella sede dell’azienda a Los Angeles, California.

I suoi capi, disturbati dalla possibilità di perdere un professionista del suo spessore, cercano di mettergli i bastoni tra le ruote, ma il ventisettenne Igor Garzesi, desideroso di fare un’esperienza nuova e crescere professionalmente, insiste fino ad essere catapultato nella nuova realtà americana:

Appena arrivato a Los Angeles un collega incaricato di accogliermi mi ha dato il benvenuto dicendomi che avrei dovuto presentarmi il mattino dopo in ufficio molto presto. Io dovevo ancora trovare un alloggio e sistemarmi, ma feci buon viso a cattivo gioco. La mattina seguente, nonostante il jet-lag e la stanchezza, mi presentai puntualmente e scoprii che era uno scherzo. A parte questo aneddoto a Los Angeles lo stile di vita e di lavoro era molto diverso da quello a cui ero abituato. La società era enorme e i rapporti del tutto impersonali. Non avevo relazioni con i superiori, che spesso nemmeno conoscevo, e ricevevo istruzioni attraverso messaggi telefonici, visto che in quegli anni ancora non si utilizzavano le mail come oggi.

Igor Garzesi
Los Angeles, la “japaneese practise”, il Messico e di nuovo a Barcellona

Fedele agli insegnamenti del padre, che sin da bambino lo ha stimolato a provarci sempre, indipendentemente dalla difficoltà dell’impresa, Igor Garzesi decide che è ora di fare nuove esperienze. Così accetta di lavorare nella divisione giapponese di Deloitte a Los Angeles, confrontandosi con una cultura fatta di relazioni amabili ma distanti, che gli permettono di avvicinarsi alla cucina del Sol Levante. Racconta il manager:

Io amo mangiare di tutto, ma non dico mai di no a un piatto di pasta e a un buon ristorante giapponese. Nel periodo di “japaneese practise” a Los Angeles i miei colleghi mi insegnarono ad amare la loro cucina.

Più distanti per mentalità e costumi Giappone e Messico non potrebbero essere, ma per mettersi nuovamente alla prova Igor Garzesi chiede di essere trasferito al dipartimento Merger & Acquisitions, ed è proprio nel paese centroamericano che passa lunghi periodi, portando a termine fusioni e acquisizioni di aziende locali con imprese americane .

Dopo anni di revisione volevo occuparmi di un settore differente come quello delle fusioni e acquisizioni, dove potevo ancora imparare. Anche quell’esperienza è stata istruttiva, sebbene completamente opposta alla precedente. I ritmi di lavoro messicani non sono esattamente stressanti…

Il talento finanziario di Igor Garzesi non passa inosservato tanto che dopo due anni nel vecchio continente gli arriva la proposta di tornare in Deloitte a Barcellona, proprio per aprire i servizi di M&A. Tra le venti successive fusioni e acquisti realizzati dal suo rientro a Barcellona arriva quella di Fibanc, futuro Banco Mediolanum, gruppo in cui, dopo un anno dell’acquisto, gli viene offerto un posto come Direttore Operations. Una compagnia che incarna in modo ideale le due “anime” di Igor Garzesi, quella italiana e quella spagnola, tanto che l’Amministratore Delegato, Vittorio Colussi nel 2010 gli affida il ruolo di Direttore Generale.

Ho vissuto tutta la fase di trasformazione della banca e il mercato spagnolo ci ha premiato. La nostra è l’unica banca ad operare con il modello dei family banker, un consulente unico a cui i clienti si rivolgono per qualsiasi esigenza. Credo molto nell’importanza delle relazioni personali e sono sempre disposto ad ascoltare tutte le persone che lavorano con me.

Igor Garzesi

A colazione con tutti i dipendenti

A testimonianza di questa predisposizione all’ascolto, ogni mese Igor Garzesi invita a colazione una decina di dipendenti, che si danno il turno fino a quando tutti, dagli addetti alla reception fino ai manager, hanno potuto chiacchierare almeno una volta con il loro Direttore Generale davanti a croissant e caffè.

Inizialmente le persone arrivavano elegantissime e un po’ intimorite. Io invece ho spiegato che queste non sono riunioni, ma solo incontri assolutamente informali in cui tutti possono raccontarmi le loro idee, spiegarmi le cose che funzionano e quello che secondo loro si potrebbero migliorare. Solo in questo modo si può davvero capire un’azienda dall’interno e migliorare.

Igor Garzesi tra onorificenze e incarichi importanti

A Barcellona la professionalità e l’empatia di Igor Garzesi non hanno tardato a farsi notare anche fuori dall’ambito strettamente finanziario, tanto che nel 2012 entra nel Consiglio della Camera di Commercio Italiana come Tesoriere, per diventarne il Presidente nel 2016, un ruolo a cui tiene moltissimo e che lo vede impegnato in una costante azione di promozione delle relazioni economiche tra Italia e Spagna. Poco prima, alla fine del 2015, era stato decorato Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, onorificenza conferitagli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Mi ha fatto molto piacere ricevere quel riconoscimento, purtroppo la stella mi è stata concessa in un momento molto duro perché mio padre era appena scomparso e non ho potuto condividere con lui quella gioia. Credo che sarebbe stato l’uomo più orgoglioso del mondo! Anche suo padre, mio nonno, era stato decorato con un’ onorificenza dallo Stato italiano.

Sebbene ormai viva da molti anni a Barcellona e abbia una moglie catalana, l’italianità di Igor Garzesi emerge chiaramente non solo dai numerosi ruoli e riconoscimenti che lo legano alle istituzioni del nostro Paese, ma anche da diversi dettagli personali come la scelta di parlare rigorosamente in italiano a sua figlia Valentina, di sei anni. Quando parla di lei il professionista lascia il posto al padre appassionato:

La famiglia, insieme alle sfide, è la mia grande passione. Amo anche viaggiare, possibilmente con un bel libro da leggere in inglese, meglio se è un legal thriller come quelli di John Grisham.

La competitività, soprattutto nei confronti di se stesso, è una caratteristica di cui non fa mistero, risorsa che gli fa amare lo sport, specialmente il tennis:

Gioco settimanalmente, mi piace, mi rilassa e mi aiuta a scaricare lo stress della settimana.

Nonostante le numerose sfide vinte, Igor Garzesi ritiene che il futuro porti sempre con sé nuove opportunità di mettersi alla prova e si pone obiettivi sempre più alti.

C’è da scommettere che li centrerà tutti.

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