Pochi come Haroldo Conti conoscono il corso del fiume Paranà, anse e correnti con la fauna e la flora che lo caratterizzano. Eppure in “Sudeste”, tradotto con un tocco magico da Marino Magliani per Exòrma, la foce del fiume non è un semplice, per quanto straordinario habitat naturale, ma è luogo metaforico ed esistenziale, ombelico del mondo e centro dell’universo.
Storia lenta e rocambolesca insieme, piena di scarti ritmici e narrativi, ma sempre all’insegna del talento portentoso dello scrittore argentino, precocemente scomparso nel 1976 nelle spire della dittatura, e considerato da Gabriel García Márquez come il più importante scrittore della sua generazione.
Un applauso alla casa editrice Exòrma che ha reso possibile che i lettori italiani potessero conoscere una voce letteraria così importante, e della scelta di una traduzione pregnante che fosse all’altezza dell’originale.