Il deserto del Negev in cui è per la maggior parte ambientato il nuovo romanzo di Abraham Yehoshua, “Il tunnel” tradotto per Einaudi da Alessandra Shomroni coniuga mirabilmente in sé il duplice aspetto della narrativa dello scrittore israeliano: la fine indagine introspettiva e la capacità di incistare le vicende narrate nella complessa dimensione politica del conflitto israeliano-palestinese.
Al protagonista, l’ingegnere settantenne Zvi Luria viene diagnosticata un’atrofia del lobo frontale, che porta a prevedere una lieve degenerazione neuronale. L’unica cosa che Luria può fare è combattere con le armi della vita, continuando a svolgere tutte le attività. È così che su stimolo della moglie Dina, pediatra di fama che tanto ricorda l’amata moglie dello scrittore, Ika, scomparsa da pochi anni, Zvi diventa l’assistente del suo successore nel settore dei lavori pubblici per la costruzione di un tunnel segreto.
Da regalare a chi ama guardare la realtà attraverso lo specchio della letteratura.