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Hosseini in “Preghiera dal mare” a cura di Roberto Saviano, con le meravigliose e toccanti illustrazioni di Dan Williams, edito da Sem, immagina un padre e un figlio, circondati da altra gente di diversa nazionalità, su una qualunque spiaggia dell’Africa mediterranea (o anche della Turchia, dove tre anni fa approdò il corpo del piccolo profugo siriano Alan Kurdi, alla cui vicenda il libro è ispirato).
È un padre che con lancinante dolore si rivolge al figlio. La tenerezza delle sue parole d’affetto e premura si mescola con il senso divorante di impotenza, con il timore e l’ansia, in cui la speranza si perde. E allora non gli resta che tragicamente e disperatamente affidarsi al mare, lanciargli sommessamente la sua preghiera, perché non si mostri crudele e affamato di vita.
Hosseini è riuscito a toccare il baratro della disperazione di chi deve necessariamente e ineluttabilmente affidare al mare non solo la propria vita, ma il bene più prezioso, un figlio, con una semplicità che accarezza e fende, culla e sbalestra, come le onde del mare, che può essere padre e carnefice.
“Preghiera del mare” va regalato a tutte le persona che amiamo, perché la dignità umana e affettiva, che Hosseini ha saputo infondere nei pensieri e nelle riflessioni del padre, sono una dichiarazione d’amore e un inno alla vita, a quella forza indomita che, nonostante la tragicità del presente e della situazione vissuta, continua a guardare oltre l’orizzonte, a nutrire la speranza di una possibilità di salvezza, a non cedere allo sconforto, ma si stringe alla mano del piccolo Marwan, infondendogli coraggio e fiducia.