Claudia Durastanti è “La straniera”: straniera nel piccolo paese lucano in cui torna con la madre, straniera in America dove è nata e tornata a vivere a più riprese, straniera sempre nella lingua e nelle abitudini, nello sguardo verso il mondo. Condizione originaria perché entrambi i genitori sono sordi e la relazione con loro ha sempre avuto un ritmo sincopato e una natura particolare.
“La straniera”, pubblicato da La nave di Teseo e nella Cinquina del Premio Strega, è un libro di rara e unica bellezza, sporcato da una lingua che si innalza e si imbastardisce, mosso su un equilibrio perfetto e inusuale tra interno, intimo, privato ed esterno, oggettivo, pubblico. Dentro c’è una portentosa dichiarazione d’amore ai genitori, alla letteratura, alla musica, al cinema, in sintesi alla vita con tutti i suoi incantamenti e incatenamenti, e in assoluto a ciò che si è o meglio a ciò che si diventa per quello che si è.