Quella di Andrea Schenone, analista finanziario, Legal Entity Controller in una nota banca privata di Zurigo, Presidente dell’Associazione Swiss Federalism e delegato per la Svizzera dell’Associazione americana Global Chamber of Business Leaders è una vita all’insegna dell’efficienza, culminata con il trasferimento in Svizzera, paese per il cui nutre una grande ammirazione, tanto da farsi promotore del suo sistema di governo.
Nato a Genova nel 1973, Schenone cresce a Ponte di Savignone, località conosciuta dai liguri come “la Svizzera dei genovesi”, forse il primo di molti segni premonitori del suo futuro. Fin da bambino si distingue per la sua bravura negli studi, si appassiona da subito alla matematica, ma anche letteratura, filosofia e la lingua inglese hanno una parte importante in un cammino adolescenziale che già mira al futuro. Si diploma col con il massimo dei voti e a questo punto si trova a dover scegliere tra la passione per le materie umanistiche o dare seguito al suo interesse per l’economia e la finanza.
Università e primi traguardi professionali
La scelta ricade sulla Facoltà di Economia a Genova: un iter lineare, senza intoppi, un approccio allo studio molto ambizioso che lo incorona tra i laureati migliori del suo corso e per direttissima nella lista riservata alle aziende degli studenti eccellenti. Gli anni dell’Università non sono solo tra i banchi, Andrea Schenone è membro attivo dell’Associazione internazionale AIESEC, che si occupa di promuovere network di scambi internazionali tra i giovani orientati al mondo del lavoro.
Subito dopo la laurea, inizia a lavorare nella sede genovese di Royal & SunAlliance, storica società assicurativa della famiglia reale inglese, dove si occupa della reportistica del controllo di gestione per la casa madre di Londra. Dopo un periodo in Liguria gli viene offerta la possibilità di un salto di carriera negli uffici di Milano come braccio destro del Direttore finanziario. Dice Andrea Schenone:
Mi ricordo che gli ultimi giorni in cui risedevo a Genova, guardavo il mare e pensavo che non l’avrei più rivisto tanto spesso. Il mio sesto senso era giusto perché dopo nella mia vita ci sono state solo montagne.
Sebbene ancora ignaro del fatto che un giorno avrebbe vissuto in Svizzera, nella vita di Schenone i segni premonitori si susseguono: prima una tesi di laurea sul federalismo fiscale e poi, a Milano, si trova a lavorare nell’edificio che ospita l’ambasciata Svizzera. Ma i tempi non sono ancora maturi per puntare alla Confederazione elvetica.
American dream… oppure no
Il lavoro a Milano è estremamente stimolante sotto tutti i profili, soprattutto per quanto riguarda l’internazionalità. Schenone si trova a gestire il business internazionale delle principali multinazionali italiane con un portafoglio clienti che va dalle case di moda ai grandi delle industrie alimentari e automobilistiche.
Qui si solidifica ulteriormente il suo desiderio di andare all’estero con una meta ben definita: l’America. Ricorda Schenone:
Dopo la laurea ero convinto che sarei andato a lavorare in America. Ai miei genitori dicevo che volevo fare un’esperienza all’estero, ma in realtà volevo trasferirmi.
In quel momento il manager genovese è fidanzato con una ragazza ligure conosciuta, altra coincidenza, ad un corso di tedesco. Ad ogni occasione staccano un biglietto per l’America con la scusa di andare a trovare la famiglia di lei che è sparsa per mezzo continente americano. Sono due instancabili e in macchina attraversano ventisei stati.
Andrea Schenone ha ormai un’esperienza di sei anni in azienda e una carriera diretta verso l’alto, ma in lui permane la voglia di estero. Chiede allora alla società di essere trasferito negli uffici Nord americani e la scelta ricade su Toronto. A una settimana dalla conferma del contratto, tuttavia, quasi per scherzo invia il suo curriculum per una posizione aperta alla Swiss Re, la più importante società assicurativa mondiale con sede a Zurigo. Ricorda Andrea Schenone:
Mandai il curriculum certo che non mi avrebbero chiamato. Il pomeriggio stesso, invece, mi contattò quello che sarebbe diventato il mio capo per fare un colloquio. Due giorni dopo mi arrivò l’offerta di lavoro. Insomma, in una settimana la mia vita cambiò.
Svizzera uguale efficienza
La proposta Svizzera è irrifiutabile: una posizione di responsabilità con scatto di carriera, uno stipendio migliore e la possibilità di restare più vicino alla famiglia rispetto al piano iniziale. Andrea Schenone nel 2006 parte per Zurigo.
Da ormai 15 anni la Svizzera tedesca è la sua patria tanto che recentemente lui e la sua famiglia sono diventati cittadini elvetici a tutti gli effetti. Zurigo rappresenta tutto ciò che ha sempre desiderato. La città, sostiene il manager, è bellissima ed è una metropoli internazionale: il 70% della popolazione è dato dall’immigrazione straniera di alto livello, impiegata nelle grandi aziende finanziarie o farmaceutiche.
Alla base di un’efficienza generale, che si estende a tutti i principali servizi offerti ai cittadini, come pulizia, salvaguardia dell’ambiente e sistemi di mobilità sostenibile, c’è un sistema virtuoso che funziona, dove gli abitanti sono i primi responsabili.
Secondo Schenone la Svizzera prima di essere un modello di rendimento è un modello democratico. Spiega:
Qui siamo chiamati a votare molto spesso, ci sono referendum in continuazione. La gente che si astiene lo fa perché non si è preparata abbastanza per poter esprimere un’opinione. Questa è una differenza sostanziale rispetto all’Italia.
Tolleranza zero
Impossibile non chiedere ad Andrea Schenone cosa gli manca del Bel Paese. La risposta è secca: il mare e il caffè espresso. Non ci sono reali motivazioni per le quali rientrerebbe in Italia dato che lavorare con un ruolo altamente qualificato in Svizzera permette di avere uno stipendio che non è paragonabile a quello di nessun altro luogo luogo e di godere di una qualità di vita elevatissima. Non è tutto oro quello che luccica però, a fronte di un sistema produttivo impeccabile ci sono regole ferree dalle quali non si transige, il regime è di tolleranza zero e chi sbaglia viene cacciato.
Questo atteggiamento, che potrebbe essere visto come estremamente autoritario, permette però l’integrazione e la sicurezza personale a tutti i livelli. E tra gli aspetti più difficili con cui convivere c’è la riservatezza, dice Schenone:
La Svizzera non esisterebbe se non ci fosse la riservatezza. Questo influisce inevitabilmente anche sulle abitudini dei cittadini che tendono a passare molto tempo in casa e sono poco inclini all’apertura verso il prossimo, sicuramente nemmeno agevolati dal clima inclemente, tipico di queste zone.
Smart working e flessibilità 100%
Andrea Schenone analizza anche lo stile di vita elevetico:
Gli svizzeri hanno l’ossessione del tempo. Si svegliano all’alba, alle 6 del mattino le autostrade sono piene di auto dirette al lavoro. Alle 7 moltissimi iniziano a lavorare, fanno una pausa pranzo alle 11:30 e la giornata lavorativa termina alle 4 del pomeriggio. A dormire, neanche a dirlo, vanno prestissimo. Una routine che per noi italiani ha dello scioccante, eppure anche questo riflette il loro bisogno di efficienza.
A prima vista un ritmo così scandito parrebbe generare una mole di lavoro in cui gli straordinari sono all’ordine del giorno. Ma la Svizzera è ancora una volta un passo avanti anche nella gestione degli incarichi. Spiega Schenone:
Dopo un periodo in cui le multinazionali facevano fare straordinari quotidiani ai propri dipendenti, il Governo è intervenuto disincentivando il lavoro fuori orario e favorendo lo smart working e il modello flessibilità al 100%.
Da tempo ormai i dipendenti non lavorano seguendo un orario standard ma per obiettivi e questo da un lato, ha permesso a tanti di poter organizzare al meglio le necessità familiari, e dall’altro ha alzato in maniera esponenziale l’indice di soddisfazione dei dipendenti, che possono gestire liberamente il loro tempo e i loro spazi senza la necessità di recarsi fisicamente in ufficio.
Presidente dell’Associazione Swiss Federalism
A distanza di anni, la carriera di Andrea Schenone continua a crescere e dopo un MBA all’Università di Cardiff, ora è membro della Swiss Financial Analyst Associationd oltre che delegato pr la svizzera di EFFAS (European Federation of Financial Analysts Societies). Dalla sua esperienza due anni fa è nata l’Associazione Swiss Federalism, della quale è Presidente che si propone tre obiettivi: promuovere il sistema svizzero a livello internazionale, incentivare la piccola e media impresa e sostenere la cultura italiana all’estero.
L’Associazione organizza attività formative, diffonde un magazine online in quattro lingue con informazioni sul sistema del federalismo elvetico, e ha un’area dedicata all’individuazione di referenti partner in tutto il mondo per incentivare la partecipazione al Premio internazionale riservato alle startup e PMI. Un’iniziativa che premia le prime 20 classificate (c’è tempo fino al 15 luglio 2021 per inviare le candidature) con la possibilità, a loro discrezione, di entrare in un fondo di investimento svizzero, che verrà creato ad hoc, attraverso cui potranno ricevere importanti finanziamenti per i propri progetti di crescita e internazionalizzazione.
Il Premio è in programma per settembre 2021 e secondo Andrea Schenone, non c’è occasione migliore di guardare con un occhio positivo al futuro, dopo il periodo della pandemia, che con le imprese del domani.
Un consiglio rivolto ai giovani? Viaggiare per aprire la mente e scontrarsi con un modo fuori dalla propria zona di confort, non smettere mai di studiare e di seguire le proprie passioni.