È una donna intelligente e dai mille interessi e quando la incontri ne avverti il carisma tipico dei leader. Antonella Sottero è il numero uno in Spagna e Portogallo del colosso italiano Ferrero e il suo nome di questi tempi è sotto i riflettori dei media iberici grazie al recente lancio dei notissimi Ferrero Rocher e Raffaello in versione gelato. Un passo importante per l’azienda piemontese che entra in un settore ad alta concorrenza, una sfida che la General Manager italiana, dal 2017 alla guida del mercato spagnolo e portoghese, ha accolto con grande entusiasmo, com’è proprio del suo carattere.
Incontro Antonella Sottero nella sede di Ferrero Iberica, che occupa l’intero piano di un moderno edificio alle porte di Barcellona. L’accesso al suo ufficio avviene attraverso un grande open space, che prima dello scoppio della pandemia ospitava decine di dipendenti, oggi tutti in telelavoro. Restano sulle scrivanie le confezioni colorate dei tanti prodotti dell’azienda di Alba, città con cui la manager condivide i natali.
Le ultime parole famose: “in Ferrero no!”
La carriera di questa donna brillante, che da bambina sognava di diventare veterinaria, è nata e si è sviluppata interamente all’interno del Gruppo Ferrero, sebbene dopo la laurea in Economia e Commercio a Torino, lavorare per l’azienda dolciaria più famosa d’Italia non fosse proprio tra i suoi obiettivi. Racconta la protagonista:
Io volevo andare via da Alba per fare un’esperienza lontano. In città c’è un grande affetto per l’azienda, ma io non avevo nessun vincolo, non avevo nemmeno parenti che lavorassero in Ferrero, cosa rara visto che lo stabilimento della compagnia, nei picchi stagionali, dà lavoro a 4.500 persone e Alba ha solo 30 mila abitanti.
La neolaureata Sottero si prodiga per cercare un lavoro nel marketing, scienza emergente negli anni ottanta, che tutt’ora la affascina e la appassiona. Il destino vuole che sia proprio Ferrero a chiamarla per un colloquio, ma per l’area risorse umane. Con sua grande sorpresa riceve una proposta di assunzione che decide di accettare, nell’attesa di trovare un lavoro più in linea con le sue aspirazioni, e comincia ad occuparsi della selezione e formazione del personale dell’area industriale per gli stabilimenti italiani.
Finalmente il marketing
Determinata e inquieta di natura, dopo sei mesi in un ruolo che non sente suo, la giovane Antonella Sottero decide di dare le dimissioni. In azienda il fatto sorprende non poco. Spiega la manager:
In Ferrero restarono sorpresi perché nessuno capiva come potessi andarmene. Io mi volevo dimettere perché non avevo mai pensato che avrei potuto chiedere di cambiare ruolo per passare al marketing. Invece, mi suggeriscono di farlo e la richiesta, con mia sorpresa, viene accettata. In breve capii che lavorare in Ferrero era ben più interessante di quello che avevo pensato prima di entrarci.
La giovane manager si trasferisce a Torino e si rende subito conto che in Ferrero il marketing è una funzione essenziale e che a chi se ne occupa viene chiesto di avere una mentalità imprenditoriale, che permetta di prendere iniziative e decisioni. Un atteggiamento che rispecchia il suo background familiare, fatto di piccoli imprenditori, in cui si ritrova senza difficoltà.
Tante sorprese per l’uovo Kinder
Da quel momento e per ben quattordici anni Antonella Sottero sale tutti gli scalini della carriera aziendale che la conducono a possedere una solida esperienza del mercato dolciario, tanto che in occasione di una riorganizzazione interna, Pietro Ferrero, le chiede di tornare ad Alba per far parte del suo team strategico. Un’esperienza che le permette di avere una visione globale sulle dinamiche aziendali e che la manager ritiene fondamentale nella sua formazione:
Sono stati anni interessantissimi, sono stati il mio master. Ho avuto la fortuna di lavorare su progetti gestiti direttamente dai vertici aziendali e di condividere i disegni di crescita futuri. Una grande scuola con due esperienze bellissime: una è stata la gestione dello sviluppo delle sorprese da inserire nei prodotti Kinder. Un settore che richiede uno studio incredibile e molta attenzione, perché i giocattoli vanno inseriti in prodotti alimentari, perciò devono rispettare le normative e garantire la sicurezza.
L’Africa e le imprese sociali
L’altra esperienza che Antonella Sottero ricorda di aver seguito con grandissimo piacere è quella delle cosiddette imprese sociali create nei paesi sottosviluppati, realtà fortemente volute da Michele Ferrero negli ultimi anni della sua vita. Ricorda la manager:
Il Signor Ferrero non voleva fare beneficienza, ma creare un circolo virtuoso dando lavoro alle persone dei paesi meno sviluppati. Creava aziende commerciali e industriali per redistribuire una parte degli utili in attività benefiche. La prima è stata avviata in Camerun, poi altre in Sudafrica e in India. In quel periodo viaggiavo tantissimo perché ero stata scelta per portare la mia esperienza di marketing e gestione all’interno del team che si occupó del lancio di questa iniziativa.
Benché sempre con la valigia in mano, fino a quel momento Antonello Sottero fa sempre ritorno alla sede piemontese, ma dopo l’ennesima riorganizzazione del Gruppo, che punta a una maggiore internazionalizzazione, si creano nuove aree geografiche da gestire. Una comprende la Scandinavia, i paesi dell’Est europeo, la Polonia e il grande mercato della Germania. Ed è lì che nel 2009 la manager viene trasferita in qualità di Responsabile marketing.
Resta due anni a Francoforte, dove fa in tempo a imparare un po’ di tedesco e nel 2011 si sposta nella sede centrale in Lussemburgo, senza mai smettere di viaggiare.
Obiettivo General Manager
L’ascesa di Antonella Sottero all’interno della società è costante e il fatto di essere una donna, fortunatamente, non sembra rappresentare un ostacolo. L’obiettivo che ha in mente, tuttavia, fino a quel momento non è stato mai raggiunto da nessun’altra collega: la direzione generale di un Paese. Spiega la protagonista:
Io non mi sono mai fatta problemi per il fatto di essere donna. Ho sempre pensato che le opportunità sarebbero arrivate e quando non arrivavano, le chiedevo io. Se non mi sentivo più a mio agio con quello che stavo facendo, chiedevo di cambiare, anche insistendo un po’ se era necessario.
Numero uno in Repubblica Ceca e Slovacchia
Grazie a questo atteggiamento positivo e alla professionalità che la caratterizza, nel 2013 Antonella Sottero viene nominata General Manager per la Repubblica Ceca e la Slovacchia, si trasferisce a Praga e diventa così la prima (e ad oggi unica) donna in Ferrero incaricata di guidare un Paese. Racconta:
Per prima cosa mi sono messa a studiare il ceco, che è difficilissimo. Ma non fu certo quella l’unica difficoltà. Ho capito dopo quanto il ruolo fosse impegnativo. Probabilmente prima mi sopravvalutavo un po’. Ero certa che con tutta l’esperienza che avevo sarebbe stato semplice. In realtà, quando hai quel ruolo diventi il riferimento per tutto e la responsabilità ricade su di te qualsiasi cosa succeda. Io questo lo sapevo, ma viverlo era diverso. Per fortuna mi è sempre piaciuto mettermi in gioco per imparare cose nuove, anche con un po’ di rischio.
La manager in quel momento ha settanta persone sotto di sé, il mercato che le viene assegnato è relativamente piccolo e in teoria semplice da gestire, ma gli imprevisti sono dietro l’angolo:
Pensavano di darmi un’azienda tranquilla e ben assestata, invece in quel periodo è successo di tutto. Prima è fallito il distributore della Slovacchia con conseguente crollo del fatturato. Poi un problema serio con l’agenzia media locale, infine il cambiamento di una legge che ci ha obbligati a rifare tutti i contratti. I primi due anni sono stati durissimi, poi però abbiamo cominciato la rimonta e l’ultimo anno abbiamo raggiunto il massimo storico di fatturato.
I Cechi non sono noti per essere un popolo espansivo, eppure l’esperienza professionale e umana vissuta a Praga lascia un’impronta rilevante:
Credo che quella sia stata la migliore esperienza della mia vita professionale perché con quelle persone avevamo vissuto momenti bui e abbiamo saputo reagire insieme. Quando me ne sono andata piangevamo tutti.
Le scelte di vita
Impegnata in una carriera da manuale, Antonella Sottero non costruisce una famiglia, ma non parla di rinuncia:
Io non mi sono sposata e non ho figli, ma non so se questo sia dovuto alla carriera, o se un altro tipo di percorso mi avrebbe portato allo stesso risultato. Non ho dovuto scegliere, è stato tutto naturale. Viaggiando così tanto e spostandomi ogni pochi anni da un paese all’altro il mio mindset non è stato mai stanziale. Quando atterri in un posto nuovo ci metti un po’ di tempo per crearti una rete di conoscenze ed amicizie. E quando ti sei stabilizzato, ma sai che presto te ne andrai di nuovo, forse ti guardi intorno con occhi diversi. In ogni caso, non è stato un sacrificio, è qualcosa che mi sono scelta.
L’arrivo a Barcellona
Nel settembre 2017 ad Antonella Sottero viene assegnato il mercato iberico, così prende casa a Barcellona. Il ruolo è lo stesso, ma le dimensioni dell’azienda sono molto più grandi.
Mi è capitata una destinazione invidiatissima perché tutti amano Barcellona. Qui ho trovato un bel team e la missione che mi sono data inizialmente è stata quella di semplificare alcuni processi e digitalizzare il lavoro.
Le sfide non mancano e la manager prevede di restare ancora diversi anni in questa città che continua a rubare il cuore a molti italiani.
Parola d’ordine: sperimentare
Benché le responsabilità la obblighino a un lavoro intenso e, come sempre, a frequenti viaggi, Antonella Sottero appena può si dedica ai suoi mille interessi. Tra questi l’equitazione, sport che ha cominciato a praticare tardi, ma arrivando a cimentarsi anche nel salto a ostacoli. La new entry è il pianoforte. Spiega con ironia la manager:
Da poche settimane prendo lezioni con un pianista italiano bravissimo che vive qui a Barcellona, e mi piace molto. Io sono una che ama sperimentare, ho cominciato tutto tardi, so fare molte cose, nessuna benissimo, ma non importa.
L’approccio costruttivo nei confronti delle difficoltà è sicuramente un pregio che la manager si riconosce, mentre la tendenza ad essere poco socievole è un aspetto che ritiene di poter migliorare. Ci scherza su:
Sono piemontese, ho la riservatezza nel DNA, insomma sono un po’ “orso”. Diciamo che se posso scegliere preferisco camminare sui sentieri della Costa Brava piuttosto che stare a un party.
Il messaggio ai giovani
La lunga esperienza di Antonella Sottero all’interno di una delle più importanti aziende italiane del mondo non può non essere fonte di ispirazione e di consigli per chi oggi si affaccia sul mondo del lavoro. Suggerisce la manager:
Credo sia importante fare uno sforzo per conoscere se stessi e sapere cosa ci piace fare. Se però accade di sbagliare, di scegliere una strada in cui non ci si sente a proprio agio, bisogna cambiare subito. È la cosa più difficile perché significa correre qualche rischio. Questo vale anche per la scelta della facoltà. Se non è la tua cambia, non aver paura di essere giudicato.