Chiamata Remigia alla nascita, la protagonista del nuovo romanzo di Paola Soriga, ambientato in un piccolo paese sardo non lontano da Cagliari, che si crede unico e irripetibile ma che invece potrebbe essere come mille altri dentro e fuori dalla Sardegna, viene da subito appellata da uno zio amante della musica Maicolgècson, non tanto perché è scura, come già il padre, ma per i capelli crespi e ricci come lana d’acciaio che lasciano tutti i familiari sorpresi. Ed è così che la scrittrice sarda ci prende per mano e ci conduce con ironia, passione e tanto divertimento nell’infanzia, piena di sogni, infranti e delusi ma anche realizzati e accantonati in attesa di tempi migliori. Un romanzo di formazione che ha la forza dell’autenticità e della genuinità, in cui si sorride, a tratti si ride, ma poi alla fine si riflette e medita su posture inconsapevoli che talvolta nei rapporti, soprattutto famigliari, sono inesplicabili. Un romanzo che sa suscitare sensazioni ed emozioni a ogni stagione della vita, dalla primavera dell’adolescenza all’inverno della vecchiaia, e che si adatta a ogni ruolo familiare, dai genitori ai figli, agli zii per arrivare ai nonni. Dopo averlo letto, vi verrà la voglia di regalarlo a tutti quelli che fanno parte della vostra famiglia, in ogni possibile ramo genealogico, perché per ognuno di loro in Maicolgècson ci sarà un personaggio vivido e fresco in cui riconoscersi.