Nostalgia, Rimpianto o rimorso, ansia, compassione, antipatia, ira, invidia, gelosia, meraviglia, felicità e gratitudine: in ogni capitolo di Vita segreta delle emozioni (Einaudi), dedicato a uno dei moti dell’animo elencati, mi sono riconosciuta e specchiata negli aneddoti usati da Ilaria Gaspari per esemplificare la singola emozione e ricavarne un senso molteplice, filosofico, etimologico, culturale ed esistenziale. Di ciascuna emozione lo sguardo autentico e l’acribia analitica della scrittrice, che nasce come filosofa, laureata alla Scuola Normale Superiore di Pisa e addottorata alla Sorbona, ma anche appassionata di psicoanalisi, mostra il lato umano e naturale che è la spinta per ciascun lettore a farci i conti. La cifra felice di Ilaria Gaspari è nella facilità e godibilità con cui sciorina il suo sapere senza nessun accademismo ma con la gioia di raccontare e di condividere, dalla quale il lettore si sente sorretto e supportato. Sarà questo il segreto in virtù del quale l’Io di Vita segreta delle emozioni finisce per riguardare tutti noi?