Studiare le lingue, anche da adulti si può imparare velocemente. Le ultime ricerche
Linda Delfi

Linda Delfi

Giornalista giramondo, sono sempre felice se trovo belle storie da raccontare. Nata tra Mantova e Reggio, vivo dove mi porta il cuore, amo il mare e detesto i confini. Navigo in Rete per pescare nuove idee.

In un mondo sempre più interconnesso studiare le lingue non è più un’opzione per chi desidera moltiplicare le proprie opportunità in ogni settore di attività. Sul nostro pianeta esistono circa settemila idiomi differenti, 1700 dei quali potrebbero estinguersi entro la fine di questo secolo secondo lo studio realizzato dall’Australian National University e pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Ecology and Evolution. Un evento che implicherebbe la perdita di importanti patrimoni culturali.

LINGUE STRANIERE

A fronte di questo pericolo, in cui incorrono molte lingue minoritarie come il Livonian, parlato in Lettonia, il Nganasan della Siberia o l’Arbereshe Albania, ci sono idiomi che godono di ottima salute e crescono senza sosta.

Stilare una classifica delle lingue più parlate al  mondo è sempre complesso, ma negli ultimi anni la situazione è abbastanza stabile. L’ultimo ranking stilato da Ethnologue per il 2022, che considera non solo i madrelingua, ma anche chi parla un idioma correntemente nella vita quotidiana sebbene non sia quello materno, indica l’inglese al primo posto, seguito dal cinese mandarino, dall’hindi, lo spagnolo, l’arabo, il bengali, il francese e il russo.

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Studiare le lingue da adulti

Una delle convinzioni più diffuse è che imparare le lingue da adulti sia molto più complesso rispetto al farlo quando si è bambini e che in ogni caso il livello di padronanza non potrà mai essere pari a quello delle persone bilingue. Molti studi, tuttavia, tendono a smentire questa idea. Una ricerca del dipartimento di neurolinguistica dell’Università del Kansas, che analizzava l’attività cerebrale di adulti impegnati a studiare con una nuova lingua, ha rilevato risposte cerebrali simili a quelle che si osservano in una persona madrelingua. Da qui la deduzione che gli adulti possono attingere a quelle parti del cervello che già conoscono bene una lingua per apprenderne una nuova.

Un po’ d’alcol scioglie la lingua

Tutti coloro che hanno deciso di iscriversi a un corso di inglese o di qualsaisi altra lingua, sanno quanto è importante “l’immersione” quotidiana nel vocabolario di quello specifico idioma, sia attraverso la conversazione, la visione di film, la lettura di libri o anche l’utilizzo di semplici applicazioni che permettono di mantenersi in esercizio.

Oltre allo studio, però è sempre importante “lanciarsi” in conversazioni che permettano al cervello di tenersi in allenamento. E se lo si fa dopo aver sorseggiato un po’ di vino o una birra, i risultati saranno migliori. È quanto afferma uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Liverpool, dell’Università di Maastricht e del King’s College di Londra e pubblicato sul Journal of Psychopharmacology, secondo il quale un po’ di alcol migliorerebbe le capacità di parlare una lingua straniera perché la disinibizione che produce permette di ridurre il nervosismo mentre si conversa con altre persone.

Insomma, lingue straniere sì, a tutte le età e anche con allegria.

 

 

 

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