Si chiamano Maddalena e Marco Angeloni, fratelli bergamaschi con un curriculum da giramondo e fondatori di Timblo, startup 100% italiana in Spagna, che ha come obiettivo migliorare la qualità di vita dei suoi clienti offrendo programmi di benessere fisico ed emotivo su misura e portando a casa loro o in azienda prodotti locali freschi e sostenibili, basati su piani alimentari e di benessere personalizzati. Uno dei mercati principali nei quali opera la compagnia, fondata a Barcellona nel gennaio 2020, è quello dei pazienti oncologici, consumatori assai speciali per i quali una corretta nutrizione e un piano di attività fisica ad hoc è spesso fondamentale.
La storia umana e imprenditoriale di questi due fratelli, uniti da un grande legame affettivo e un’assoluta sintonia nelle scelte di vita, è di quelle che suscita ammirazione per i valori che promuove e la determinazione dei suoi protagonisti. L’intervista avviene in tandem, dando vita a una conversazione a volte spassosa, nella quale fratello e sorella si alternano e si completano tra una battuta e l’altra. Il percorso di entrambi, prima di fondare Timblo, è straordinariamente vario e rivelatore di un Dna intriso di coraggio.
Marco Angeloni, ingegnere classe 1981, ha una brillante e redditizia carriera a Milano come consulente di Accenture, quando a soli 27 viene folgorato da una passione che gli cambierà la vita: il teatro. Racconta:
In quel periodo guadagnavo bene, avevo un ottimo riconoscimento sociale ma un’enorme tristezza interiore. Una sera di primavera passeggiando per la città vidi uno spettacolo di improvvisazione teatrale. Due gruppi di ragazzi si sfidavano su temi indicati a caso dal pubblico. Non avevo mai riso così tanto e decisi che volevo imparare a farlo anch’io. Così mi iscrissi a un corso. Le uniche due ore alla settimana in cui ero felice! Andai avanti così per due anni.
Il richiamo della Spagna
In quegli stessi anni Maddalena, dopo aver frequentato la quarta liceo nel Michigan “per fare un’esperienza diversa”, vive con il fratello a Milano e frequenta il corso di Laurea in traduzione e mediazione culturale allo Iulm.
Inquieta per natura, però, dopo un anno di Università decide di trasferirsi a Zaragoza per un anno. Racconta lei, non senza ironia:
Facevo la ragazza alla pari in una famiglia con quattro bimbi piccoli. Un’esperienza che mi ha permesso di imparare lo spagnolo da dieci, ma che è stata molto significativa anche sotto altri aspetti, visto che oggi a 36 anni ancora non ho figli…
Maddalena Angeloni non è l’unica a subire il fascino della Spagna, perché Marco, nel frattempo, dopo aver assistito a un corso estivo di teatro a Valencia decide che quella è la città in cui vuole vivere, così lascia lavoro, fidanzata e casa a Milano e con i risparmi messi da parte fino a quel momento si dedica esclusivamente alla recitazione.
Ho pensato che era meglio rischiare all’estero, se le cose fossero andate male almeno avrei imparato una lingua. Grazie all’aiuto di Maddalena, che aveva tradotto il mio monologo, sono riuscito ad entrare al secondo anno del corso di recitazione e non ho più lasciato la Spagna.
L’intraprendenza di Marco Angeloni si fa notare quando, dopo essersi reso conto che non esiste un Erasmus per il teatro, decide di inventarne uno. Contatta delle scuole di recitazione a Parigi e Berlino e organizza uno scambio di studenti. Per quattro mesi vive nella capitale francese, poi torna a Valencia a recitare e dare lezioni di teatro nelle scuole private e alle persone con disabilità fisiche o mentali. Sorride quando ricorda gli esordi sul palco con uno spagnolo all’epoca ancora incerto:
Il primo spettacolo era di danza-teatro e non a caso si chiamava “Disagio”, l’ultimo un monologo storico sulla rivoluzione di Haiti. Per quest’ultimo, sono stato invitato a Bogotá a recitarlo. So che sembra una barzelletta, un italiano in Colombia che spiega la rivoluzione di Haiti, ma è andata così…
Maddalena, dallo zaino in spalla alla consulenza dirigenziale in PwC
Mentre il fratello si stabilisce in Spagna, Maddalena cerca la sua strada e, con l’irrequietezza che la contraddistingue, ne fa tanta in giro per il mondo. Si rende conto che vivere di solo interpretariato è una missione quasi impossibile e che per mangiare avrebbe dovuto o insegnare o dedicarsi alle traduzioni. Mestieri troppo statici per lei. Così “devia” verso gli studi di business, fa un Erasmus in UK, per poi iscriversi un master al Miex di Bologna e trasferirsi in Francia e poi a anche a Shanghai dove, dopo l’MBA resta un anno e mezzo a lavorare in una società di consulenza francese. Quando si stanca della Cina trova lavoro come assistente di direzione in una startup americana in UK nella quale resta per altri diciotto mesi prima di rimettersi lo zaino in spalla e partire per il centroamerica. Racconta:
Ho viaggiato per due mesi e poi ho deciso di cercare lavoro a San Francisco, dove mi sono ritrovata a fare i conti con affitti da dieci mila dollari al mese. Mi sono inventata il mestiere di “in-house italian teacher” e mi sono trasferita ad Alamida, a casa di una ricca signora americana che viaggiava molto e quando passava per casa, tra un evento e un centro estetico, voleva parlare in italiano. La cosa fu utile a entrambe. Io cominciai a frequentare il suo circolo sociale, scoprendo che la solitudine di quelle persone a san Francisco è imbarazzante e che una relazione minimamente più profonda, come quella che avevamo noi, era molto apprezzata.
Nel 2014 Maddalena Angeloni, grazie agli amici della sua padrona di casa, trova un lavoro nel gigante dell’energia Solar City che le offre un contratto, ma il governo americano le nega il visto per tre volte. Dopo nove mesi di tentativi decide di lasciar perdere e tornare a Milano. Assunta in PwC fa velocemente carriera come consulente. fino a dicembre 2021.
Marco, attore, guida turistica e un figlio
Mentre la sorella gira il mondo, Marco vede il patrimonio assottigliarsi perché il teatro e le lezioni non offrono redditi elevati. Così integra le entrate facendo la guida turistica per una azienda statunitense, che tra maggio e settembre porta ricchi americani in giro per l’Italia e per la Spagna in bicicletta. Dice, divertito, ricordando qui tempi:
Le cose noiose le avevo già fatte da giovane e grazie a questa attività tornai a guadagnare bene anche grazie alle mance dei clienti.
Il bilancio di Marco torna in attivo, ma un nuovo cambiamento si profila all’orizzonte. Racconta lui:
Mia moglie voleva una città piccola, io come attore avevo bisogno della grande, così la scelta è caduta su una città piccola accanto a una città grande. Aprimmo la mappa della Spagna e scegliemmo Toledo, che era vicino a Madrid. Dopo un weekend da turisti Toledo ci trasferimmo. Il problema è che lì non succede mai niente, è ferma dal 1200…
La prima idea di Timblo grazie alle pappe pronte per bambini
Nell’agosto del 2014 nasce il primo figlio della coppia. Ed è grazie al neonato che in Marco Angeloni comincia a germogliare l’idea di quella che poi diventerà Timblo. Spiega:
Mi accorsi che mio figlio andava pazzo per le pappe pronte del supermercato, le divorava come se non ci fosse un domani. Per me ingegnere, fino a quel momento, il cibo era stata una cosa a cui non avevo dato nessuna rilevanza, ma la sua ingordigia per quelle pappe mi fece sospettare che ci dovesse essere qualcosa di male, così dopo aver visto gli ingredienti, mio figlio smise di mangiarle e io cominciai a scoprire il mondo della nutrizione, l’origine di Timblo.
Da quel momento Marco Angeloni non smette più di formarsi sul tema del benessere e comincia anche a correre, tanto che è finisher in quattro maratone.
Una donna in carriera e in… burn out
Mentre Marco è sempre più attento alla sua salute e a quella dei suoi cari, Maddalena Angeloni si dedica anima e corpo alla carriera. Spiega l’imprenditrice:
In quel momento eravamo un po’ divisi. Io ero entrata nel tunnel consulenza – produttività – efficacia. Esisteva solo la mia testa, il corpo non lo consideravo. Lavoravo in un ambiente molto maschile, facevo mergers and acquisitions, grandi operazioni in cui spesso c’ero io e altri cinquanta uomini in doppiopetto. Mentre mio fratello cominciava ad ascoltarsi, io mi ero molto allontanata dal mio corpo e da me stessa. La mia carriera arrivò in alto molto velocemente, ma nel 2021 ebbi un burn out tremendo.
La startup Timblo a Barcellona
Nel 2018, durante la fase ascendente della carriera di Maddalena, Marco Angeloni le parla della sua nuova idea, che ancora non si chiama Timblo e dopo qualche riunione con amici e conoscenti esperti nelle varie aeree del business, il progetto di startup prende vita a Badalona, alle porte di Barcellona, dove Marco nel frattempo si è trasferito con la famiglia. Spiega lui:
Iniziammo un prova del servizio con famiglie della zona. Bastava un telefono e un whatsapp. Ogni domenica gli iscritti ricevevano una proposta di menu settimanale, sceglievano le ricette e noi le facevamo recapitare acquistando gli ingredienti da fornitori locali.
I test si moltiplicano e nel gennaio 2020 nasce ufficialmente Timblo come startup inizialmente B2C. Marco Ageloni spiega il nome in questi termini:
Timblo viene dall’acronimo di The Impossible Blooming, all’inizio la prima bozza del logo era un iceberg che fioriva, per dimostrare che anche se credi di non avere tempo per prenderti cura di te, non sai cucinare, non hai costanza per andare in palestra e credi che meditare sia cosa da monaci buddisti con l’appoggio di tutta la nostra comunità di professionisti: nutrizionisti, personal trainer, commercio di prossimità, etc… anche un iceberg può fiorire.
La pandemia rallenta ogni cosa ma a gennaio del 2022 Maddalena lascia il lavoro a Milano, si trasferisce a Badalona e comincia a lavorare a tempo pieno con il fratello.
Avevo la mia famiglia, fidanzato, casa e cane a Bergamo. Ma il compagno mi ha appoggiato e così sono partita. Nella seconda metà 2021 abbiamo aperto una filiale a Zaragoza. Abbiamo vinto un bando con il comune per fidelizzare i clienti del commercio locale e io mi sono trasferita qui. Sono la sentinella di Aragón.
Le competenze di marketing di Maddalena completano quelle di processo di suo fratello e in questo modo la startup potenzia la parte B2B. Spiega lei:
Trasformammo il ticket restaurant in ticket Timblo. Il primo ticket che ti permetteva di fare la spesa nei negozi di prossimità per tutte le persone che lavoravano da remoto, che post pandemia erano tantissime. Un beneficio fiscale importante e ottime vendite. Poi siamo entrati nelle aziende offrendo un servizio davvero personalizzato con un coach in carne e ossa e non un bot, che due volte al mese parla con i dipendenti.
Soddisfatti dei passi mossi in Spagna, i fratelli Angeloni hanno nei piani di espansione anche il mercato italiano. Dice Maddalena:
L’app Timblo è già stata tradotta in italiano e credo che prima o poi io tornerò a Milano. Da noi c’è più attenzione alla cucina, basta pensare che in Spagna un panino che chiamano vegetale quasi sempre ha dentro il pollo o il tonno. Specialmente qui in Aragón sono ancora molto carnivori, ci sono tante ricette ricche di grassi.
Un’imprenditoria umana
Mentre Maddalena Angeloni pianifica un possibile ritorno, Marco, oggi papà anche di una bambina, è felice di restare in Catalogna dove la qaulità di vita è alta e con Timblo ha unito le sue vite precedenti. Spiega:
L’imprenditore è un po’ attore e un po’ ingegnere. Devi sapere parlare in pubblico, motivare le persone. E tutte le esperienze che ho fatto mi hanno portato qui oggi.
In comune i due fratelli hanno il sogno, nobile, di lavorare sempre insieme e che i loro sforzi facciano del bene. Dice Maddalena:
Di salti nel buio e di trasferimenti da sola ne ho vissuti tanti, Timblo è l’impresa più difficile rispetto a qualsiasi cosa io abbia fatto fino adesso, eppure mi dà una serenità interiore senza paragoni, che voglio trasmettere al team che lavora con noi. Io credo alla narrativa di un’impresa non all’americana, di una startup zebra e non unicorno, basata sul far fiorire e dar valore alla comunità, vogliamo fare un’imprenditoria umana.
Per chiudere la chiacchierata in cui la sintonia tra i due fratelli è palpabile viene spontaneo domandare se capita di litigare tra loro. La risposta, all’unisono, è:
Pochissimo perché parliamo tanto. Un coach molto tempo fa ci ha chiesto di dire un segreto che non avevamo mai detto a nostro fratello o sorella. Ci stiamo ancora pensando perché non ne abbiamo.